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In questa pagina notizie e servizi da Ceglie Messapica (Brindisi)

 

 

Basket: Max Di Santo acquistato dall'Azzarito di Ceglie

Martedì, 27 febbraio

Massimiliano (Max) Di Santo è dell’Azzarito Basket Ceglie. Dopo la rescissione consensuale del contratto con Angelo De Leonardis – a quanto è dato sapere il giocatore voleva cambiare ambiente (si è accasato con il Cosenza in serie C1, ma nell’altro girone del campionato) – la società cegliese si è data subito da fare per mettere a dispostone del coach un giocatore di valore. “Nel giro di poche – a parlare è il direttore sportivo Enrico Marseglia, fautore dell’operazione – abbiamo contattato Di Santo che si è detto ben lieto di vestire la maglia del Ceglie, una delle società più blasonate del basket pugliese”.

Operazione di mercato che non potrà che far bene alla ripresa di un roster che, perseguitato da tanta sfortuna, dopo il successo di domenica scorsa a Barletta vuol decisamente voltare pagina. “Come società abbiamo fatto un notevole sforzo – aggiunge Marseglia – ma siamo convinti che abbiamo portato a Ceglie un grosso giocatore, utile per ritornare a competere a grossi livelli”. Il valore di Max Di Santo è noto a tutti ed il tifo ha accolto con soddisfazione la conclusione di questa importante operazione di mercato. Di Santo, giocatore che può coprire bene dal ruolo di guardia a quello di pivot recentemente non aveva squadra e si allenava con la Prefabbricati. Ma il suo palmares è di tutto rispetto: ha giocato in serie A con il Forlì, poi in B 1 (con Brindisi e Pesaro) e recentemente era ad Ostuni. “Sono contento di venire a Ceglie – afferma Max Di Santo subito dopo aver firmato il contratto che lo legherà alla società gialloblù – una piazza seria e competente, che aspira a traguardo importanti. Io sono fortemente motivato e non vedo l’ora di giocare per dare il mio contributo alla realizzazione dei programmi della società, a partire dalla conquista di un posto tranquillo nei play off per poi giocarsi alla pari tutte le possibilità. Intanto, l’ambiente appare piuttosto caricato dalla trasferta di Barletta. “Una bella vittoria – tiene a sottolinea coach Romano – conquistata dopo una gara avvincete giocata punto su punto dove ho rivisto i miei giocatori giocare con grande determinazione e voglia di vincere”.

E così è stato. Ora con l’arrivo di Di Santo che accade? “Accade che per noi si tratta di un giocatore importante – precisa ancora Romano – di grande esperienza e che ci consentirà sicuramente di affrontare il prosieguo del campionato con meno ansie”.  Indubbiamente le quattro sconfitte rimediate prima di Barleta avevano segnato l’ambiente, però dal ritorno della trasferta barlettana si percepisce che la musica è cambiata. Jose Paggi e Giancarlo Serazzi, protagonisti dio una buonissima gara sono fortemente motivati, come pure Rocco Palazzo, Charles Mujango e Giancarlo Zizza. Discorso a parte merita Maurizio D’Amicis. Il capitano in queste settimane è stato una vera e propria chioccia per tutti, contribuendo a tenere unito lo spogliatoio, ad incitare i compagni nelle fasi delicate del gioco. Ora, la speranza è che il momentaccio sia alle spalle e domenica tutti si attendono una conferma nel corso dell’incontro della 24ma di campionato che prevede l’arrivo a Ceglie del Lucera che domenica scorsa ha riposato.

Luca Dipresa

 

 

 

 

 

Sabato a Ostuni l'inaugurazione della Rsa del San Raffaele

Lunedì, 26 febbraio

Sarà ufficialmente inaugurata sabato 3 marzo 2007, alle ore 10.00, la Residenza Sanitaria Assistenziale (Rsa) “San Raffaele Ostuni” della Asl di Brindisi gestita dal Consorzio San Raffaele.

Interverranno accanto al Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, l’Assessore alle Politiche della Salute, Alberto Tedesco, L’Assessore al Bilancio, Francesco Saponaro, il Direttore Generale della Asl Br, Guido Scoditti, il Sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella, il presidente del Consorzio San Raffaele, Carlo Trivelli oltre ad altri esponenti di vertice del mondo istituzionale e sanitario.

Nel corso della giornata S.E. Monsignor Rocco Talucci, Arcivescovo della Diocesi di Brindisi e Ostuni, benedirà la residenza.

La Rsa di Ostuni fa parte delle11 residenze che il Consorzio San Raffaele gestisce, per conto della Regione, sull’intero territorio da febbraio 2005.

Tali strutture rappresentano la prima esperienza di Rsa in Puglia ed il risultato della giusta integrazione tra pubblico e privato.

Le residenze sanitarie assistenziali (Rsa) sono strutture sanitarie residenziali extraospedaliere, organizzate per nuclei, che ospitano soggetti non autosufficienti non assistibili a domicilio, ai quali vengono fornite ospitalità, prestazioni sanitarie, assistenziali, di recupero funzionale e di inserimento sociale; nelle Rsa vengono inoltre erogate misure di prevenzione  del danno funzionale da patologie croniche nei confronti di soggetti le cui limitazioni fisiche e/o psichiche non consentono di condurre una vita autonoma e che non necessitano di ricovero in strutture di tipo ospedaliero o in centri di riabilitazione.

 “L’esperienza condotta in Puglia - dichiara Trivelli,  Presidente del Consorzio San Raffaele - seppur vivacizzata in alcuni casi da dialettiche metodologiche diverse, ha sicuramente il merito di aver integrato compiutamente le professionalità del pubblico con quelle del privato ed il risultato di questa sinergia è l’attivazione in un solo anno di ben 8 Rsa dislocate sul territorio regionale e oggi tutte operative. Creare una rete integrata ed una pluralità di servizi per garantire all’utente un’offerta sanitaria di eccellenza deve essere oggi l’imperativo di coloro i quali si occupano di sanità. Un’alleanza di attori, dunque, per una sanità sempre migliore, efficace ed  efficiente”.

 

 

 

 

 

 

Il sindaco trasmette ai consiglieri comunali l'elaborato del Pug

Giovedì, 15 febbraio

In una nota trasmessa dal sindaco Pietro Federico si parla in maniera concreta del Piano Urbanistico Generale. Il progettista docente del Politecnico di Bari Dino Borri ha consegnato tutti gli atti al sindaco che li ha trasmessi subito in copia ai capigruppo di maggioranza ed opposizione nella conferenza del 22 gennaio scorso. «Devo dare atto - dice il primo cittadino - che rispetto all'obiettivo di adottare il Pug entro il primo anno del mio mandato, si registra un certo ritardo, almeno dal punto di vista formale dovuto a vari motivi: la fase iniziale del mio mandato è stata ritardata di circa quattro mesi, dall'ostruzionismo del centrodestra, per le note vicende dei ricorsi al Tar, la fase intermedia ha poi registrato la ripresa dei lavori da parte dell'équipe di Borri, anche alla luce del consolidamento della riflessione politico-programmatica sul Pug interna alla maggioranza e infine la fase conclusiva tecnica è stata caratterizzata dalla necessità da parte del progettista di acquisire gli ulteriori strumenti tecnici necessari per adeguare il piano regolatore ai nuovi indirizzi regionali in materia urbanistica».

Quindi la Giunta e la maggioranza ritengono unanimemente che i tempi siano ormai maturi per l'adozione dal tanto atteso Pug in Consiglio comunale, fatta salva la necessità e il dovere di accertare dal punto di vista formale e tecnico la corrispondenza fra il Documento Preliminare Programmatico (Dpp), il Piano regolatore e l'indirizzo programmatico esplicitato dal sindaco. La zonizzazione, per legge prevede la suddivisione del territorio cegliese in zone omogenee corrispondenti al centro storico, alla città esistente (città densa e consolidata esistente), alla zona di espansione (residenziale da riqualificare ed agroresidenziale), alla zona produttiva, a quella agricola e a quella destinata ai servizi generali urbani.

Per ognuna di queste parti ci sono delle regole dettate dalla norme tecniche di attuazione. Ecco gli assi portanti del piano: tutela, recupero e valorizzazione del centro storico e della città esistente; l'insediamento di qualità, tipico della tradizione locale, a bassa densità, con l'obiettivo di ricucire la città esistente con la periferia e la campagna già densamente e disordinatamente urbanizzate; l'istituzione di una zona D produttiva mista; la salvaguardia dell'identità rurale e del paesaggio agrario e la tutela del patrimonio storico architettonico e naturalistico presente nel territorio; l'adeguata dotazione di servizi di quartiere e o servizi generali urbani, con riguardo al verde e ai servizi pubblici e privati.

 

 

 

 

 

 

Non c'è titolo nell'elenco telefonico, condannata la Telecom

Giovedì, 8 febbraio

Una interessante sentenza è stata emessa nei giorni scorsi dal giudice di pace di Ceglie Messapica, avvocato Salvatore Camposeo che condanna la Telecom “al risarcimento del danno per perdita da chance”, oltre alla restituzione di due mensilità del canone. In pratica è accaduto che  un professionista che aveva stipulato con la compagnia telefonica un contratto per l’installazione della linea Affari si vedeva omesso sulle Pagine Bianche dell’anno 2006, a fianco del nome e cognome, il titolo professionale.

In seguito a questa omissione, il professionista aveva citato in giudizio la Telecom spa, affidandosi all’avv. Antonio Santoro. In sede giudicante, il giudice di pace ha ritenuto valide le rimostranze del professionista che si vedeva senza giustificato motivo omesso il titolo professionale sull’elenco in questione. E nel dispositivo si legge che “la Telecom è tenuta ad inserire con esattezza nell’elenco ufficiale abbonati i dati dell’utente e, in caso di erroneo inserimento, è tenuta ad indennizzare il cliente con un importo pari a due mensilità del canone di abbonamento corrisposto”.

 Ed aggiunge: “a causa dell’omissione del titolo professionale nell’elenco telefonico, le vanno riconosciuti anche i danni di natura non patrimoniale, ovvero il danno dell’immagine alla vita di relazione e da perdita di chances per avere tale omissione, come testualmente dedotto, ingenerato confusione e disorientamento con conseguente sviamento dia della clientela che per l’utenza in generale”. Insomma una sentenza innovativa e che potrebbe far testo e che – come afferma l’avv. Santoro “tali continui e frequenti errori ed  omissioni, legittimino l’utente, sulla base di tale sentenza, ad adire le vie legali  per far valere un proprio sacrosanto diritto,specialmente, in una società moderna improntata ad ogni forma di pubblicità”. Il giudice di pace Camposeo ha condannato la Telecom al risarcimento  in favore dell’utente, al pagamento delle spese di lite oltre ai diritti ed onorari.

  L.D.

 

 

 

 

In un libro degli studenti dell'Agostinelli le memorie "narrate"

Mercoledì, 7 febbraio

Domani, giovedì 8 febbraio, alle ore 18 nell’atrio della Casa Comunale di Ceglie Messapica  sarà presentato il libro “La memoria raccontata”, una ricerca sulla narrativa orale a Ceglie Messapica, a cura di Luigi Lezzi e Stefania  Miscuglio, con il patrocinio dell’Istituto Professionale Statale Servizi Sociali, nel quale si è tenuta l’esperienza didattica grazie al Dirigente dell’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore prof. Francesco Caramia ed il Professore Nicola Vignola tutor del corso.

Il libro nasce  da un lavoro di ricerca fatto con gli alunni della Sezione A dell’Istituto d’ Istruzione  Secondaria  Superiore “Cataldo Agostinelli”di Ceglie Messapica, indirizzo per i Servizi Sociali nell’anno scolastico 2004/2005, nell’ambito di un corso di formazione nel settore degli anziani

Le attività di questo corso hanno previsto una serie di incontri con gli anziani del paese, i quali hanno ricordato episodi, aneddoti, credenze di una realtà che non c’è più o che rischia di scomparire, situazioni vissute nell’infanzia nel nucleo storico di Ceglie Messapica, “un luogo – ha descritto nella prefazione il professor Eugenio Imbriani, docente all’Università di Lecce di Etnologia e antropologia sociale -  che sembra fatto apposta per resistere alla modernità, alla globalizzazione, o, almeno, a rallentarne gli effetti”.

 Sono stati gli stessi ragazzi, di circa diciotto anni, provenienti per la maggior parte dalla stessa cittadina in cui ha sede la scuola e, anche dai paesi limitrofi, ad individuare le persone disposte a farsi intervistare. Tutte le narrazioni racconti, fiabe, favole per l’infanzia presenti nel libro sono in dialetto con accanto la traduzione in lingua italiana. Per questo il libro contiene anche un Cd che riporta integralmente la registrazione di tutte le interviste.

La memoria raccontata è la documentazione di un’esperienza che ha richiesto giorni di lavoro da parte degli alunni  che sono stati protagonisti e spettatori nello stesso momento ed hanno sicuramente tratto lezione di vita lavorando a stretto contatto con gli anziani, ascoltando le loro storie, insomma un luogo protetto dove il vecchio e il nuovo continuano ad essere a confronto.

 

 

 

 

 

Il maresciallo scrittore presenta il suo primo libro "La bimba di tutti"

Sabato, 3 febbraio

La copertina del libroVerrà presentato sabato 10 febbraio il libro “La bimba di tutti”, un originale romanzo scritto da Sante Convertini ed edito da Schena Editore, comandante della locale stazione dei carabinieri. Presentazione che avverrà nella sala convegni del complesso “Tre Trulli”, presenti il sindaco Pietro Federico e numerose autorità civili e militari.

Si tratta di un lavoro che risulta di estrema attualità, trattando di un caso di pedofilia. Ovviamente, una storia inventata ma che può risultare utile per capire meglio questo fenomeno o, come scrive il prof. Pietro Magno nella sua presentazione “ci troviamo di fronte ad una situazione che, per la prima volta nel romanzo, lascia la porta aperta a come affrontarla”. Il romanzo – come afferma l’autore nella sua prefazione - trae spunto da una storia vera, ma dal contenuto interamente inventato. Il racconto, ambientato in un comune siracusano dal nome inventato (Passalacqua),  “narra con aspetti comici che si mischiano a quelli drammatici, di alcune violenze subite da una ragazzina di undici anni da parte di tre uomini, tutti pedofili, molto stimati nel paese ed insospettabili”. Il caso ha voluto che di quelle violenze venisse a conoscenza il comandante della locale stazione dei carabinieri, un tipo all’antica, scontroso, orgoglioso, poco attento ai regolamenti militari, poco attaccato alle leggi in genere, il quale in un primo momento aveva sottovalutato la questione, ma in seguito una serie di circostanze lo avevano obbligato a svolgere indagini al termine delle quali era riuscito ad arrestare i tre stimati insospettabili pedofili. Il protagonista, come si può intuire è un maresciallo dei carabinieri e dal romanzo – scrive ancora Magno – “ne esce fuori uno spaccato di vita di caserma assai fedele, tra momenti di calma con spunti  di necessaria bonomia che si alternano a quelli più drammatici e non privi di interrogativi di carattere non solo giudiziario, ma pure morale”. Un romanzo che affronta un problema, una situazione assai diffusa nei nostri giorni e che “per la prima volta lascia la porta aperta sul come affrontarla”.  Un finale con una sua morale che, por ovvi motivi, non ultimo la curiosità del lettore di gustare la lettura del libro e, quindi il finale.  L’autore, Sante Convertini, alla sua prima esperienza letteraria, è nell’Arma dei Carabinieri da diciotto anni, iniziando la sua carriera militare in Basilicata per poi trasferirsi in Puglia e da quasi un lustro è comandante della stazione di Ceglie Messapica, dove si è fatto apprezzare per diverse operazioni condotte a tutele della legalità.

Luca Dipresa


 

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