Testimonianze

Messaggi in bottiglia  **  Lo spazio dedicato ai Cegliesi nel mondo

 

 

Le  testimonianze dei cegliesi nel mondo

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 Sfogo (noioso?) di un cegliese fiducioso

 Attivato uno dei primi blog. Evidentemente, a differenza di un vecchio bardo inglese, posso ben dire che Non c’è (solo) del marcio a Ceglie. C’è anche un certo fervore intellettuale, a quanto pare (forse solo virtuale, ma è già qualcosa). Lo testimoniano blog, forum, discussioni da bar o da bar..biere. Non esprimo, tuttavia, un giudizio finale in merito, riservandomi, come mio solito costume, di giudicare in seguito. Come gran parte di coloro che scrivono, le vicende della vita mi hanno condotto via da Ceglie da quasi cinque anni. Non lo dico né con falsa malinconia, né con ipocrita gioia. Avevo speranze, desiderio di conoscere e, soprattutto, una gran voglia di guardarmi attorno per capire un po’ chi fossi realmente.

Sono ancora ben molto lontano da un simile traguardo, ma la strada percorsa finora mi ha insegnato qualcosa. Vivo e studio a Ferrara, a metà strada tra la godereccia Emilia e l’operoso NordEst. Una città meravigliosa, con ricchezza, benessere ed un amore verso la cultura che non ha probabilmente eguali. Immaginate allora l’animo di uno sprovveduto terruncello sperso nelle nebbie padane intrise di tanto realismo e letteratura. Un pesce fuor d’acqua? No, forse un piatto di orecchiette senza cime di rapa…Ogni mio ritorno nell’amata/odiata Ceglie era (ed è) motivo di sconforto per ciò che non va, ed immensa gioia per quello che io chiamo il nostro paesaggio dell’anima. Un paesaggio dai colori forti, passionali, ma sfumati nei contorni, nelle linee. Popolato da gente umile, profondamente e, forse, orgogliosamente incolta; scaltra nell’approfittare e generosa nell’offrire un piatto in più all’inaspettato commensale, perché, come mi hanno insegnato i miei nonni, “addò n’ mangin cing n’ pon mangià purj sei”; capace di aggirare la legge all’occasione, e desiderosa di partecipare con devotissima riverenza ai riti sociali annuali (processioni pasquali, feste patronali ed affini). In altre parole ciò che qualcuno ha chiamato “il mio Sud”.

Bene, questo mio Sud, questa mia Ceglie ha bisogno di una bella scrollatina…Come molti, credo, di voi ho ri..posto notevole fiducia nella ventata di rinnovamento che l’elezioni primaverili paventavano. Qualcosa si muove, eppure tutto sembra immobile. Mi contraddico? Non credo. Chi ci amministra ha acconsentito ad assumersi un impegno gravoso e, in ciò, rivoluzionario: passare dalle parole ai fatti. Rivoluzionario, naturalmente, per questo paese, dove fare il sindaco è stato sempre un modo eccellente per garantirsi lauti compensi poco impegnando materia grigia & Co.; dove la politica segue le logiche(?) ideo..logiche(??) di partito, allorquando di faccette nere e falci&martelli son piene le tombe.

L’assunzione di responsabilità di cui sopra è, a tutt’oggi, alquanto disattesa. Certo, non si respira più quell’aria ammorbante degli ultimi anni (quasi da Cristo s’è fermato a Ceglie), ma la prassi politica è rimasta, ancora una volta, nelle discussioni dei vari partitini di maggioranza che cercano di spavaldeggiare su non si sa bene quale importante scenario politico cegliese. Cosa dedurne? Probabilmente che non esiste a Ceglie una qualche forma di classe dirigente che sia in grado di fare politica, intesa non come mera amministrazione, ma come guida etica e laica nella pianificazione delle attività a reale sostegno dello sviluppo del paese. In questo concordo pienamente con i miei numerosi compaesani che ravvisano nel turismo l’unica vera risorsa per il territorio. Un turismo che faccia perno sulle nostre più radicate tradizioni in termini di gastronomia, accoglienza, ambiente ed archeologia, sulla scia di quel “Salento d’amare” che, forse discutibilmente, è riuscito a ritagliarsi un posto ragguardevole nel circuito internazionale. Naturalmente paghiamo lo scotto di non avere strutture ricettive adeguate, guide turistiche preparate, un tessuto sociale di imprenditori volenterosi. In altre parole non abbiamo la predisposizione mentale ad una simile transizione. Come raggiungerla?

Di certo non con le parole (come le mie) spese male e, spesso, controvoglia. Non con il turismo di richiamo fatto solo con i presepi viventi (paradossalmente quasi uno per ogni parrocchia, a sottolineare la divisione tra le varie “parrocchie”), o con un centro di documentazione archeologica (perché non un semplice museo?) aperto (?) ogni tanto quando capita un gruppo di visitatori, o con le grotte di Montevicoli in versione solo natalizia (vantando altresì Ceglie un ben più esteso patrimonio carsico di indubbio valore). Né, tantomeno, si può pensare di fare del nostro centro storico una location suggestiva per la movida cegliese, quando la gente che vi vive lamenta il chiassoso vociare notturno o malvolentieri acconsente a mantenere il decoro della propria abitazione nel rispetto del valore architettonico della città vecchia. E’ palese una deficienza mentale....Guardiamoci attorno. A parte la più volte citata Ostuni, paesi come Cisternino, San Vito, Fasano, ecc. sono alla ribalta del turismo nazionale grazie ad una saggia ed avveduta gestione e valorizzazione del proprio patrimonio storico-paesaggistico. E’ vero che l’erba del vicino è sempre più verde, non sarebbe male, però, capire come la coltivi…Confido molto in una ventata di cambiamento, come accade in quei giorni in cui ci si risveglia con una fredda tramontana che ti penetra fin nelle ossa ma che ti tiene attento e vigile. E che quei treni che numerosi sono partiti in questi ultimi anni non tornino solo con persone desiderose di vantare un privilegio sociale acquisito per meriti universitari, ma con un bagaglio di conoscenze da condividere con tutti, anche con coloro che la cultura la vedono da lontano, dalle nostre amate colline murgiane, magari seduti su di una candida roccia fischiettando una pizzica pizzica ad attendere che uno stormo d’uccelli in volo faccia capolino tra le frasche d’ulivo……

Andrea Suma, Ferrara

28 dicembre 2005

 

 

 

 

 

 

 Attivato il primo blog dedicato ai cegliesi nel mondo

 Il Attivato uno dei primi blog dedicato ai cegliesi nel mondo. L'iniziativa è di Giacomo Nigro, cegliese che vive a Collegno in provincia di Torino. Per partecipare cliccare sull'indirizzo pubblicato sotto.

 

18 dicembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 

 Il sindaco ci invia i saluti, qualcosa sta cambiando

 Il Sindaco ci saluta come "ambasciatori della nostra storia, della nostra immagine e della
nostra identità, della nostra coscienza, del nostro ingegno e della nostra laboriosità." e ci ringrazia "per tutto quello che avete fatto e fate per la nostra Città."

http://www.ceglie.org/statuto_reg/festivita_2005.pdf
 
direi che siamo sulla buona strada per ricambiare questi ringraziamenti...

Paolo Epicoco, Torino

17 dicembre 2005
 

 

 

 

 

 

 

 

 Ceglie aspettami, il 21 sarò nel Corso e vediamo cosa succede

 Per precisare, visto che nella precedente mail non l'ho fatto.
Aderisco alla proposta: il 20 sera arrivo in Puglia.

Il 21 faro' la prima "escursione" e vediamo come butta...

A presto
 

Pasquale, Madrid

15 dicembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 Proposte per far nascere l'associazione virtuale

Caro Marco, prima vorrei spendere due parole sull'argomento del corso, forse non mi sono spiegato. Quando parlo di ricominciare ad uscire nel corso non intendo dire che dobbiamo tornare indietro nel tempo ai nostri 15 anni quando la serata si passava nel corso e a mezzanotte tutti a casa. Mi chiedo e vi chiedo, se la sera invece di darci appuntamento tutti al capolinea o in qualche altro posto alle 11 per poi giustamente andare dove ci pare ci incontrassimo nel corso, ognuno con i suoi amici per fare una passeggiata magari un'ora prima e poi ognuno facesse la sua serata, non staremmo gia' facendo qualcosa?

Immaginate di essere uno dei turisti "gastronomici" della nostra citta', arrivate a Ceglie e prima o dopo del ristorante vi capiti di fare un giro nella strada principale del paese: preferireste che questa fosse desolatamente vuota senza nemmeno qualcuno a cui chiedere un'informazione, buia e senza luminosita'? O sarebbe meglio fare una passeggiata in un bel viale pieno di gente dove se chiedi un'informazione hai la possibilita' di ottenere una risposta gentile ed educata? Io preferirei la seconda. Non sarebbe gia' questo un rivalorizzare il corso? E' chiaro l'obiettivo non sarebbe raggiunto, mancherebbe sempre queell'intervento dall'alto di cui giustamente parlate voi, ma se ci pensi il centro sarebbe gia' piu' rivalorizzato di adesso.

Secondo me e' la cosa piu' semplice che potremmo fare ecco perche' l'ho proposta per prima. Pensateci, forse detto in questa maniera suona un po' meglio. Non e' detto che dobbiate essere d'accordo con me, potrei anche sbagliarmi, voi pensateci. In questo senso un paese piu' bello non dipende anche da noi?

Quanto al discorso dell'associazione, potremmo canalizzare in senso positivo anche il dibattito con il webmaster, non credo manchino informatici che leggono questo sito (...) d'accordo con il webmaster potreste pensare i dettagli tecnici, sfruttando le sue capacita' e i suoi meriti e unendoli alle vostre si potrebbe abbozzare quest'idea dell'associazione virtuale! +5

Magari il sito dell'Idea potrebbe conviverci, questo sarebbe il sito per le notizie da Ceglie, il nostro piu' un forum di discussione operativo. Da un sito ne avremmo due!!! +6.

Magari si potrebbe anche pensare di fare alla fine di ogni anno una piccola pubblicazione dei contenuti del forum, con i risultati ottenuti, le nostre proproste, critiche, lamentele...+7.

Pero' attiviamoci!!! Ci servirebbe un logo, uno slogan (ci sono pubblicitari tra i cegliesi all'estero...?), idee piu' precise sui contenuti. Aspettimao altri +1 da aggiungere.
Un paese piu' bello dipende anche da noi!

Tommaso Gasparro

15 dicembre 2005

 

Risponde il webmaster. Piena adesione all'associazione virtuale. Potrebbe crearsi anche all'esterno di questo sito e da noi linkata.

 

 

 

 

 

 

 

 Io ci sono. Stop.

Una semplice e concisa risposta a Tommaso: io ci sono!

Giacomo Nigro, Collegno

15 dicembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 Piena adesione alla proposta dell'associazione virtuale

Appoggio completamente ciò che ha scritto Tommaso.Credo che sia una proposta interessante creare una associazione virtuale "cegliesi nel mondo" che sappia dare corpo ai nostri pensieri, critiche e suggerimenti, importanti perchè fatti da persone che grazie alla lontananza, alla possibilità di fare paragoni su larga scala, hanno una visione (comunque precisa e dettagliata) di ciò che non va a Ceglie.

Sinceramente ritengo poco produttiva la (sola) idea di uscire nel corso perchè ,secondo me, fine a se stessa o almeno fin quando qualcuno dall'alto (di destra o di sinistra deve stare molto in alto per non accorgersi della situazione) non ci dia una mano rivalutando i luoghi tra cui anche il corso.
Quindi +1 a dare concretezza ai nostri pensieri (era ciò che avevo proposto anche quando parlavo di inviarli a chi ci governa "pretendendo", magari, una o più risposte sull'Idea)  tramite l'unione di quest'ultimi, +1 all'idea di organizzare qualcosa nel centro storico da parte nostra e +1 a qualsiasi altra proposta costruttiva e, nei nostri limiti, realizzabile.

Marco, Ferrara - red.mind@libero.it

14 dicembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 Dare un senso di impegno alle nostre parole, una associazione virtuale

Sono d'accordo con te!! E' necessaria e fondamentale una risposta dalle istituzioni, quella stessa che auspicava Giovanni e non dobbiamo mai stancarci di pressare, chi ci rappresenta perchè finalmente si incarichi di risolverli i problemi del paese. E' il suo dovere! Come giustamente dici tu che senso hanno le nostre parole parole se non hanno un riscontro politico? E' sacrosanto, come credo sia giusto dire che anche noi dobbiamo, ripeto dobbiamo (perche' e' un nostro dovere di cegliesi!!) fare ciò che è in nostro potere per dare il nostro contributo. Attenzione il nostro dovere e' di chiederci (per poi fare naturalmente...) tutto cio' che possiamo fare nel nostro piccolo per migliorare il posto in cui siamo nati. Non solo cio' che faremmo s fossimo Dio per un giorno, Papa o Sindaco, no, ciò che io e te possiamo concretamente fare adesso. Il caso di Oronzo Massimiliano e' un tipico caso di promesse non mantenute, ne' lui, ne' io, ne' tu possiamo armarci di attrezzi per andare a ripiallare le buche della 167, non e' un nostro dovere: e'un dovere degli amministratori. Noi possiamo solo unirci alla sacrosanta protesta (!!!) e chiederne conto. E allora amministrazione dove sei?

Ti dirò di più vogliamo essere più ascoltati e al contempo cercare di dare un contributo per fare rinascere Ceglie? Secondo me e' nel nostro potere (e dovere) fare anche un'altra cosa: perchè non creiamo un'associazione virtuale di cegliesi all'estero, con il nostro forum e iniziamo a darci l'obiettivo di organizzare ogni estate una serata nel centro storico? Non è assolutamente bastevole, lo so! Però contemporaneamente a criticare in maniera sacrosanta l'amministrazione per quello che non fa potremmo già fare qualcosa noi. E poi ancora, una bella associazione non sarebbe un catalizzatore per le proteste contro chi ci prende continuamente in giro abusando della nostra pazienza? Una cosa è che a criticare siano 100 singoli un'altra e' che a farlo sia un'associazione con cento soci!! Anche in questo caso un complemento tra i nostri punti di vista, come vedi, c'è. Impegniamoci a vedere solo quello, tralasciando i contrasti. Che ne pensi?
Un paese più bello dipende da noi:+3!

Tommaso Gasparro, Madrid

13 dicembre 2005
 

 

 

 

 

 

 

 

 Non avvitiamoci sulle discussioni, un paese più bello dipende da noi

"Il nostro e' un paese dilaniato da odi feroci, invidie" questa è  un'affermazione che uno come me che abita "all'estero" non può comprendere  nella sua specificità cegliese perchè in questa realtà non vive  quotidianamente.

 Ora però chiedo a me stesso quale è quella porzione di paradiso terrestre la dove tutti vanno d'amore e d'accordo e tutto funziona a meraviglia a tal punto da non doversi preoccupare del domani. Temo di dovermi dare una risposta negativa: questo posto non esiste! Quindi non penso di dover riconoscere alla realtà cegliese una peculiarità distintiva in questo senso. Quando scrissi "Sinceramente trovo poco produttiva una sorta di democrazia dal basso con "riunioni al corso", come se bastasse parlarne fra amici per risolvere i problemi" non volevo certamente sottovalutare il fatto che ogni gruppo di discussione, per quanto ridotto, ha le sue valenze politiche che messe insieme formano la base della democrazia. Ma Tommaso, cosa pensi che facessero (e forse ancora fanno) gli anziani del paese all'ombra o alla "pantagna" del circolo in Piazza Plebiscito se non parlare dei problemi del paese? Non credo si limitassero o si limitino a fare gossip o diffondere odi feroci ed invidie: mi rifiuto di pensare ciò. Bene credo che decenni di discussioni in piazza abbiano sicuramente smosso qualche coscienza al momento di andare in cabina elettorale e decidere il destino della comunità ma, sono certo, molto di più hanno contato le promesse, magari anche concrete, di questo o quel commerciante o libero professionista o ancora dipendente statale che, candidandosi, mirava alla poltrona per poi andare a difendere i propri interessi personali o di casta.

E' partendo da questo ragionamento che, sbagliando, ho dato per noto e scontato, sono passato subito ad una mia "impressione" di proposta, l'unica che ritengo risolutiva nella nostra epoca. Io, purtroppo, non ho la possibilità di frequentare il corso che dista circa 1.150 KM da casa mia ma dalla mia tastiera sto provando ad interessarmi al vivere Ceglie non per grafomania ma perchè credo in quello che penso e sono anche convinto che, già il fatto che io e te e gli altri intervenuti continuiamo a scriverci senza fermarci davanti alla classica reazione di "alzare le sopracciglia" e tirare diritto per la propria strada, è un bell'avvenimento. Si! I nostri non sono discorsi confliggenti ma semplicemente complementari.

Dobbiamo evitare per quanto possibile che Oronzo Massimiliano debba tirarci giù dalle nostre belle discussioni teoriche con i suoi concretissimi e sacrosanti concetti: "Scrivo queste poche righe per ricordare a tutti i nostri governanti sia di destra che sinistra, che la zona 167 e peep 2 (zona villette a schiera) è abitata, e si pagano le stesse tasse, ma la zona è in degrado." e sopratutto non dare senso solo negativo alla sua frase: "Non dimenticare però che il 9 aprile si voterà ancora; chi voteremo questa volta?". Se avesse anche lui l'occasione di andare al corso a parlarne con te ed altri, magari i miei giovani parenti di Ceglie, potreste canalizzare in senso positivo questa sacrosanta esigenza di giustizia verso l'amministrazione attuale o porre le basi positive per quella futura. Un paese piu' bello dipende da noi: +2.

Giacomo Nigro, Collegno

13 dicembre 2005

 

 

 

 

 

 Zona 167 e Peep 2 in degrado: i partiti non dimentichino le promesse

Scrivo queste poche righe per ricordare a tutti i nostri governanti sia di destra che sinistra, che la zona 167 e peep 2 (zona villette a schiera) è abitata, e si pagano le stesse tasse, ma la zona è in degrado.

Zona di rifiuti da parte di tutti, strade pine di buche, marciapiedi mal ridotti,mura pericolanti ecc.
ricordiamoci che sia la destra che sinistra aveva fatto promesse in campagna elettorale per sistemare questa zona, ma nessuno si è mosso.

Non dimenticare però che il 9 aprile si voterà ancora; chi voteremo questa volta?

Oronzo Massimiliano Urgesi, Ceglie Messapica

12 dicembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 Discutiamo, confrontiamoci per far marciare questo paese impantanato

Caro Giacomo sei davvero sicuro che la tua sia una proposta?

Il paese e' impatanato prima di tutto per un solo grande difetto di mentalita'. Manca il turismo, manca lo sviluppo, manca un minimo di cultura perche' manca voglia di "fare sistema-paese". Cerco di spiegarti quello che voglio dire: si crea un sito (dal nome sinceramente illuminante, un'idea e' quella che dobbiamo cercare senno' che senso ha parlare...? un contributo concreto dobbiamo anche darlo, dico concreto, un fatto!) e Tommaso e' il primo a dire la sua, esprime un disagio cerca di individuarne le cause. Se il nostro obiettivo e' dare un contributo e la nostra meta e', dico per dire, 100 dopo il suo intervento siamo a +1 prima a 0. Interviene Antonio, altro contributo: +2. E poi Marco che intelligentemente dice facciamo qualcosa: +3. A me viene in mente un'idea, condivisibile o meno, ci mancherebbe,: +4. Giovanni l'appoggia: +5.

A questo punto interviene Pasquale, attenzione se leggi attentamente il suo intervento e' d'accordo con me pero' non interviene a dire "si io continuo a uscirci nel corso, appoggio la tua idea". sarebbe stato un comodo +6, no si prende la briga di scrivere per evidenziare un dato negativo (anche se in verita' sono ormai quattro estati che dopo una sconsolante passeggiata nel corso deserto mogio mogio mi tocca il movida o chi per lui...), risultato: -3. Intervieni tu, che se credo di aver capito dovresti avere piu' anni di me, e invece di arricchire la discussione dandogli un tocco di esperienza fondamentale (attenzione saremmo ad un potenziale +7) parli della mia idea di ripopolare il corso come luogo di socialita' in termini di riunioni alla buona per dicutere dei problemi del paese: -3.

Domandina facile facile, dopo questi interventi siamo piu' vicini o lontani dall'obiettivo del nostro parlare virtuale? Semplice no? Cosi' semplice da sembrare quasi stupido. Basta volerlo fare.
Il mio discorso manca di completezza come quello di ogni persona, questo e' certo, e' condivisibile o meno, pero' tu stesso hai detto che che non lo ritieni completamente inutile, perche' hai aspettato una mia replica per riconoscere quello che spontaneamente avresti potuto riconoscere prima evitando di far impantanare la discussione (-1!!!)?

Se ci rifletti i nostri non sono discorsi confliggenti ma semplicemente complementari. Sono perfettamente d'accordo con te sulla necessita' di una risposta politica, ripopolare i luoghi di socialita' non equivale a raggiungere la nostra quota 100, pero' un'amministrazione competente mi dici chi dovrebbe votarla? sempre il popolo dal basso perche' la democrazia o e' dal basso o non e'! Ma come operare una scelta di cambiamento? Se ognuno e' a Ostuni, Martina e via dicendo quando ci vediamo? mi dici dove ci arricchiamo, dove ci confrontiamo,dove noi cegliesi all'estero possiamo spiegare quello che abbiamo appreso, dove diventiamo finalmente un paese? Nei luoghi di socialita' credo sia l'unica risposta...E noi che siamo fuori non e' questa, non dico l'unica, ma per lo meno la prima cosa concreta che possiamo fare per il nostro paese? Non incontrarci nel corso per parlare dei massimi sistemi (su questo punto scusami ma forse non mi ero spiegato abbastanza bene) ma per raccontarci il quotidiano, rivedersi, aprirsi al dialogo. Non convieni con me che se ognuno si limita a stare per i fatti suoi e non ascoltare nessuno non si va da nessuna parte? Il nostro e' un paese dilaniato da odi feroci, invidie, come credi che possa essere?: arretrato. Di un'arretratezza da far paura.

Per concludere, ti prego, se vorrai rispondere a questo mio intervento, di non prendere le mie parole come astiose, voglio solo che ci confrontiamo, che un forum sia un confronto non uno scontro. E lo stesso naturalmente vale per Pasquale, non ho nessun intento polemico. Lo ripeto.
Io a questo strada ci credo, per questo dico a Giovanni: io scendo il 17, inizia a coinvolgere i tuoi amici in questo progetto, io la faro' con i miei; aspettiamo una risposta dalle istituzioni, hai ragione, ma come cominciamo anche noi che non abbiamo votato questo sindaco a non disertare le iniziatevie se ci saranno dell'amministrazione, un paese piu' bello dipende da noi: +1.

Tommaso Gasparro, Madrid

11 dicembre 2005
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Vorrei che il dibattito di questo forum avesse un riscontro politico

Tommaso da Madrid mi chiede, caro Giacomo, il punto credo sia questo: tu che cosa proponi?

Mi pare d'avere espresso nei miei interventi precedenti quello che sarebbe la mia ricetta nel caso potessi raccoglierne gli ingredienti, avendo la possibilità di realizzarla. Non voglio ripetermi perchè mi pare che la discussione si stia avvitando. Ridico solo questo: mi manca, in questo forum, la risposta di chi già percorre le strade della politica a Ceglie. Mi piacerebbe capire in maniera chiara se sono un romantico illuso oppure posso ancora sperare in un lancio (non rilancio perchè un lancio non c'è mai stato) di Ceglie sulle piste del turismo attivo al traino di nessuno.

Ecco, se il senso del forum è costruire qualcosa io vorrei che le nostre parole avessero un riscontro politico; l'unico ottenuto finora è stato una difesa passiva d'una manifestazione a suo tempo organizzata e l'affermazione che questo spazio non è destinato alla politica. Allora mi chiedo perchè la redazione continua a pubblicare i nostri interventi che di politica sono intrisi.

Certo se avrò l'opportunità di tornare al corso, Tommaso stai pur certo che verrò a cercarti. Non pensare che l'idea di un incontro sia da me ritenuta totalmente inutile, la politica è dialogo ma se il nostro dialogo ha ascoltatori sordi nelle stanze dell'amministrazione, e, addirittura nei loro dintorni, le nostre sono solo chiacchiere vuote. Saluto tutti con trasporto paesano ed auguro a Ceglie Buon Natale!

Giacomo Nigro, Collegno (Torino)

10 dicembre 2005
 

 

 

 

 

 

 

 Amara riflessione: i commenti del forum marciano nell'indifferenza

Devo a me una riflessione che nel mondo dei commenti di Ideanews marcia
nell'indifferenza.

Dov'è Cosimo? E dove Rocco?

Più che scrivere io (che le solite idee forzate non attecchiscono, che i
disagi vissuti sono gli stessi in tutto il mondo - il famoso: tutto il mondo
è paese -, che in giro nel web c'è poca gente di Ceglie, ecc) di cose già
note voglio che qualcuno mi scriva di perchè molti commenti, per primo il
mio, sono firmati da nomi poco cegliesi.

Che il mondo cambi a dispetto nostro?

Andrea, Padova

10 dicembre 2005

http://labottigliasultavolo.splinder.com
 

 

 

 

 

 

 

 

 Caro Giacomo, se ha un'idea più costruttiva faccelo sapere

Caro Giacomo, il punto credo sia questo: tu che cosa proponi?

Se hai un'idea che ritieni essere migliore e più produttiva esponila! Insomma la mia idea partiva dal pressupposto che le sole parole non bastano, bisogna attivarsi e cercare nel piccolo di fare qualcosa. E' chiaro che ne io ne tu abbiamo poteri, tempo e competenze per agganciare Ceglie al treno dello sviluppo economico, ma nel nostro piccolo il corso potremmo ripopolarlo. Non so quanto produttiva possa essere la mia idea però se tu non ne proponi un'altra migliore che facciamo? Continuiamo a dirci che stiamo perdendo i treni dello sviluppo, che il paese è vuoto, che a Ostuni c'è un sacco di gente e da noi no e via dicendo?

Insomma il senso del forum è costruire qualcosa. Intervieni anche tu in maniera costruttiva, se la mia idea ti sembra poco costruttiva prendi spunto dal buono che c'è in essa, la volontà di fare qualcosa di concreto, e proponi qualcosa di più costruttivo. Aspetto la tua proposta.
Un saluto e spero di conscerci...magari una sera di queste vacanze nel corso!!

Tommaso Gasparro, Madrid

10 dicembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 Non mi convince quella democrazia dal basso tipo "vediamoci nel corso"

 Mi trovo d'accordo con Pippo Gargiulo sulla giusta e dovuta programmazione delle attività pubbliche tale da consentire una continuità d'impegno ed un raggiungimento di obiettivi "d'avanzamento lavori". Sinceramente trovo poco produttiva una sorta di democrazia dal basso con "riunioni al corso", come se bastasse parlarne fra amici per risolvere i problemi rivenienti dalla perdita definitiva del treno che passò con il cosidetto boom economico degli anni sessanta e successivi. Infine mi manca la risposta alle nostre proposte di chi rappresenta a livello locale i giovani di Ceglie. Un saluto a tutti!

Giacomo Nigro, Collegno (Torino)

 9 dicembre 2005

 

 

 

 

 

 

 Incontriamoci, ma che non sia soltanto il gesto di una sera

Lungi da me l'idea di voler offendere chi partecipa al forum, ma volevo far notare che proprio chi propone di incontrarci nel corso è stato uno dei più grandi assenti per lungotempo.

E chi lo dice è uno che Ceglie la vede giusto 3 volte all'anno.

Da Siena prima, Grenoble poi e Madrid oggi, continuo a consumare ormai disilluso il già vecchio suolo del corso. L'ultimo dei nostalgici? Può darsi.

Uno stupido? Me l'hanno fatto capire gli amici che "mi abbandonavano" a passeggiare nel mio paesello, perchè loro "vanno in citta'". Ma poi vorrei che mi spiegassero cos'hanno di città Ostuni e Martina più di Ceglie. Forse il concetto di città' cambia soggettivamente...

E colgo l'occasione per invitare gli esuli a portare il nome di Ceglie fuori e portare gente di fuori dentro... Certo che le istituzioni ci devono dare una mano: è possibile avere un castello in certe condizioni? E dove li mettiamo i turisti?

E poi, avete mai pensato che un turista a Ceglie è fregato se non parla italiano? Io ne ho incontrati un paio e vi assicuro che quando scoprirono che parlavo la loro lingua mi guardavano alquanto stupiti.

Per fortuna che mangiare a buon mercato è ancora possibile e attrattivo (e vi porto pure le testimonianze...)

Altra nota per tutti: basta con pregiudizi e pettegolezzi. Che la gente cominci a essere libera di vestirsi come gli pare, fare quello che vuole senza paura di "che dirà la gente".

Spero di vedervi durante le mie prossime vacanze (come quel film che stanno per dare in tv qui, "4400": parla di 4400 persone scomparse che spuntano dal nulla tutte insieme, nello stesso posto, durante lo stesso giorno...)

Buon Natale a tutti.

Pasquale Bellanova, Madrid

9 dicembre 2005
 

 

 

 

 

 

 

 

 Incontrarsi nel Corso? Idea giusta, ma facciamolo subito

Leggendo gli interventi dei "cegliesi fuori sede", non posso che acconsentire all'idea di Tommaso Gasparro di fare qualcosa per ripopolare il corso. Ma non aspettiamo che questo accada per intervento divino, rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare. Secondo me dovremmo essere proprio noi universitari fuori sede, quindi con degli ottimi esempi di città del nord da cui prendere spunto, siano esse Pisa, Siena o Milano, a proporre idee e progetti con cui almeno tentare di ripopolare il corso.
Quindi caro Tommaso e amici sparsi per la penisola, tocca a noi fare qualcosa per il nostro paese, a cominciare da subito.
Le vacanze di Natale sono alle porte, cerchiamo di incontrarci nel Corso la sera, e anche se all'inizio saremo pochi, l'importante è cominciare.
Il ripopolamento del corso è ancora solo un'idea, tocca a noi farlo diventare una realtà.

PS: aspettiamo anche qualche idea dalle istituzioni.

Giovanni Turrisi, Siena
7 dicembre 2005

 

 

 

 

 

 Adesso è il tempo di reagire: incontriamoci una sera in Corso Garibaldi

Beh, visto un po' l'andazzo del forum credo che a questo punto dovremmo proporre un qualcosa di un po' più' concreto. Insomma noi cegliesi "fuori sede" che proponiamo come dice Pippo?
Proviamo a dare il nostro contributo concreto: ogni città, ogni paese ha il suo luogo di incontro, di socialità, anche noi abbiamo il nostro: Corso Garibaldi.

Ma negli ultimi anni non ci va più nessuno, è sostanzialmente deserto. E allora perchè non iniziamo a darci un appuntamento una sera delle prossime vacanze, nel corso?
Sarebbe una buona occasione per parlarci, incontrarci conoscersi o reincontrarsi, insomma ognuno ci venga con lo spirito costruttivo con cui è solito uscire nel posto in cui vive adesso. Anche se saremo pochi quello che conta è iniziare, diamoci un appuntamento, viviamo il nostro paese, è un'idea, credo.

Così daremo un senso a questo forum; chiunque si ritenga invitato, a cominciare da Alberto. Vorrei dirti che dei tuoi interventi l'unica cosa che non mi è piaciuta è stata la fine dell'ultimo, quel tuo “e qui chiudi definitivamente il discorso”. Non chiudiamone più di discorsi Albe! Invece di chiudere rilancia!, Ci sia il webmaster, tu chiunque, abbia scritto o abbia un'idea da proporre, prendiamola come una serata per parlarsi e per costruire. Come dice Marco facciamo qualcosa!!
Facciamo in modo che i cegliesi "fuori sede" diventino una risorsa per la propria città; ognuno ogni giorno può constatare che è la voglia di fare gruppo a fare la differenza. A Pisa, c'e' piazza Garibaldi, per esempio, ci si va, è il bello è che si può anche uscire da soli tanto hai la sicurezza di incontrare qualcuno conosciuto o no.

A Madrid ce ne sono decine, e in tutte le città in cui vive ognuno di noi è lo stesso. E allora diamo il nostro contributo alla rinascita del nostro paese. Diamoci un obiettivo: ripopolare il corso. Chi ci sta?

Tommaso Gasparro

2 dicembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 Ceglie non è una città morta, a Ceglie manca solo una guida

Ciao a tutti, dopo otto anni di purgatorio (quasi felice) a Milano ho preso la decisione coraggiosa di tornare a vivere a Ceglie, patria del buon cibo, di sole, campagna, mare, ma anche della quasi inesistenza di opportunità di lavoro.

Questo passaggio repentino da una metropoli frenetica e piena di vita diurna e notturna ad un paese incrocio tra un bradipo, una scimmietta ed una iena, e comunque tutt'altro che veloce, mi consente di esprimere un giudizio frettoloso, perchè si perderà presto nel vuoto, ma sicuramente vicino alla realtà perchè gli occhi in mio possesso ora sono quelli del confronto.

Quello che dite cari amici vicini e lontani è tutto vero: Ceglie si è fermata, i cegliesi sono pigri - con l'attenuante che non è facile non diventarlo dopo decenni vissuti in un luogo povero di stimoli nuovi - e la cura per il bene pubblico è sotto lo zero.

Esattamente le stesse cose riferitemi in passato dagli amici in partenza da  Milano dopo un passaggio di pochi giorni con a corredo commenti del tipo "che città grigia" oppure "che tristezza i milanesi" o ancora "che città sporca!".

Sia ben inteso, non ho la presunzione di paragonare Ceglie a Milano, ma...non notate delle analogie di comportamento?

Non dimenticate che chi non vive in un luogo non lo può conoscere a fondo, e se prima era così prima o poi lo dimentica. Ceglie non è morta e Ceglie non è pigra.

Un aneddoto.
Mi hanno appena installato l'impianto del gas a casa e lo ha fatto un "tubbista". Sono rimasto esterefatto della professionalità e della cura messa nel compimento del lavoro commissionato, il tutto svolto con una passione ed una capacità che altri lidi nordici se le sognano (ma con dei
prezzi però mediterranei :-) ).

Voi magari non ve ne accorgete, ma più di qualcuno sta buttando dei sassi  nello stagno cegliese, e le onde cominciano a ripetersi. Un mio caro amico 60enne mi diceva proprio l'altro giorno "vedo dei giovani in fermento, vedo dei ragazzi con un bagaglio culturale e professionale come negli anni '80, gli anni cioè in cui Ceglie si è ripopolata. Occorre tener presente però che le battaglie non si vincono in un giorno, specialmente al sud, specialmente a Ceglie".

Dov'è allora che il meccanismo si inceppa? Posso dirvi la mia.

Manca una guida, manca una strategia a medio ed a lungo termine, non mancano le idee, ma manca qualcosa che le aggreghi, qualcosa che le concateni verso un risultato grosso e concreto.

A Ceglie ci sono pionieri che hanno aperto ristoranti e bar nel centro  storico in condizioni estremamente difficili e complicate, in un ambiente ostile come pochi e con una pubblica sicurezza che alla tarda ora latita.

A Ceglie ci sono imprenditori che si sono indebitati fino al collo per  spostare la propria attività nella cosiddetta zona industriale priva di fogna, e che per questa mancanza hanno rischiato di fallire perchè, paradosso, non è possibile avere un'attività commerciale e/o industriale  senza la presenza di un impianto fognante, anche se avviata in una zona dal nome "zona industriale".

A Ceglie ci sono commercianti che continuano ad investire soldi per aprire attività in zone che scompaiono dal pubblico passeggio da un giorno all'altro, perchè non hanni indicazioni di alcun tipo.

A Ceglie ci sono piccoli operatori turistici che sono costretti a costruire modeste strutture agrituristiche con il modus operandi di un ladro, perchè la famosa "guida" non si sbilancia rispetto ad una normativa che dovrebbe essere interpretata a favore di chi rischia i propri soldi per creare
indotto economico e benessere, anche individuale, perchè no?

Tutte queste persona hanno agito perchè ferme non sanno stare, ma hanno rischiato il triplo di quanto rischia qualcuno che ha la fortuna di abitare una cittadina con un piano regolatore, con una strategia di completamento di strutture sportive e ludiche, con un disegno urbanistico definito e
definitivo, con una mappa commerciale che si concentra su certe aree.

Guida, guida, guida, guida.

Un paese, benchè di 20.000 abitanti è una realtà molto complessa da gestire.

Nell'azienda dove lavoro abbiamo compiti, obiettivi, business plan a 1, 3 e 5 anni, roadmap di tecnologie, misurazioni di attività anno su anno, performance review.

Anche qui, sarebbe sbagliato pretendere che tali meccanismi tipici dell'azienda privata vengano assorbiti facilmente e velocemente, ma....quando si comincia?

Quale nuova giunta avrebbe preso la decisione (e quindi la responsabilità) di cancellare un piano a 5 anni già completato a metà?

Scusate se pongo l'accento sull'aspetto economico, lo faccio perchè sono  convinto che una solida economia generi prosperità, che la prosperità generi benessere ed il benessere tranquillità ed educazione sociale.

Imprenditoria, idee, esperienza, soldi, guida, strategie, sono queste le cose che servono a Ceglie ed alcune di queste sono in vostro possesso! Non nascondetele e date voi il buon esempio contro la presunta pigrizia Cegliese.

AGITE.

Io, tranne che per i soldi :-), lo sto facendo.

Grazie

P.S.
I libri non hanno una grafica accattivante ed alcuni sono scritti con caratteri minuscoli, ma vuoi mettere l'emozione di leggere un racconto di Niccolò Ammaniti? ;-)
Contenuti vs Grafica 6-0 6-1

P.P.S.
Una provocazione: nelle varie "staggion" cegliesi non ho mai visto l'ombra di un'iniziativa, anche ludica, organizzata dai cegliesi nel mondo, me (ex) compreso.

Pippo Gargiulo, Milano

2 dicembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 Partecipiamo anche da fuori alle proposte sul Bilancio del Comune

 Ciao a tutti nuovamente, scrivo l'ennesimo messaggio solo per dire che non pensavo ci fossero così tanti cegliesi sparsi un po’ ovunque e volenterosi di fare qualcosa di concreto riguardo Ceglie. Tommaso, Gasparro, Tommaso Gioia, Teodoro, Aldo (piccola puntualizzazione: io ho parlato di collaborazione e se tu "sai più cose" di me o di chiunque altro va benissimo! Le gare non mi interessano mica! Potresti darmi/ci l'indirizzo del tuo sito? Grazie.), Giacomo, Alberto, Antonio e tanti altri, coi loro messaggi, mi hanno fatto sperare in bene.

Mi è giunta voce che, alle famiglie cegliesi, in questi giorni, arrivano per posta degli opuscoli da parte del Comune. Tramite questi, viene chiesto ai cittadini di partecipare attivamente al bilancio 2006,nel senso che la gente potrà scegliere dove andranno spese le risorse finanziarie comunali.
Ho notato però che, anche per chi non è presente a Ceglie, è stata data la possibilità di partecipare.

Tramite il link http://www.ceglie.org/statuto_reg/bilancio_sociale_2006.pdf, è possibile scaricare il questionario che poi dovrà essere rispedito indietro.
Inoltre è stato reso disponibile il bilancio dettagliato del 2005.
Detto questo, passiamo ad una notizia che riguarda piu' da vicino noi cegliesi emigrati.
La redazione dell'Idea si è mostrata disponile nel recapitare i messaggi dei "cegliesi nel mondo" al sindaco e ai partiti rappresentati in consiglio comunale.

Credo che sia una stupenda occasione per dar concretezza ai nostri consigli, alle nostre riflessioni e critiche! Se siete daccordo, se avete in mente altre proposte, scrivete alla redazione di Ideanews, che intanto ringrazio vivamente per la disponibilità che sta dimostrando.

Marco, Ferrara
- red.mind@libero.it

1° dicembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 Da Natale un nuovo sito per far conoscere il territorio

 Vorrei informare tutti coloro che giustamente sentono l'esigenza di uno spazio web che si occupi di pubblicizzare il nostro territorio, che a Natale dovrebbe andare in rete www.altosalento.net realizzato dall'omonima associazione.

Francesco Palmisano

1 dicembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 Internet  dev'essere ricco di contenuti e non uno sfoggio di webmaster

 Sono completamente d'accordo con Marco, soprattutto quando dice che per cambiare le cose bisogna muoversi e non lamentarsi. Credo che internet sia sopratutto una rete di contenuti più che una vetrina per sfoggiare le capacità grafiche dei WebDesigner o dei grafici, certo la grafica fa la sua parte può creare un valore in più ma non venitemi a dire che è quello che serve per catturare l'utente, se uno non trova nulla di interessante da leggere, su un sito bellissimo, non ci torna più.

Io non sono un "informatico" vero e proprio ma qualcosa la so. Voglio quindi dare la mia piena disponibilità qualora volessimo, insieme, metter su un bel sito ricco che possa diventare un riferimento per la nostra cittadina. Potremmo approfittarne tutti per ampliare le nostre conoscenze.

Teodoro, Parma - teteo@email.it
30 novembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 

 Qui in Germania sì che c'è alta tecnologia

Sono ancora io Aldo. Purtroppo sono stato interpretato male per quello che volevo intendere sia dai gestori del sito sia da Marco da Ferrara. Ok, non ci posso fare niente anzi mi scuso con me stesso di aver risposto a pari meriti, (non è da me). Il fatto che il sito è fatto con Frontpage non é una critica mi sta anche bene, ma non potete rispondere "E se poi dobbiamo fare a meno di Frontpage, chi se ne frega. Per noi, l'operativo che si chiami Xp, Linux o Dos, che sia html o php non ci interessa affatto", io non vi ho detto di farne a meno, solo che chi si connette con Linux non lo vede pulito per come lo si deve vedere, e uno di quei tanti sarei io. Poi lo potete continuare a gestire con Frontpage per me é indifferente, ma non potete rispondere con quel tono di arroganza e fare esempi dei filmini da matrimonio.

Per quanto riguarda la tecnologia vivo in Germania da 11 anni e chi si intende di informatica, ma di informatica vera, non ho bisogno di spiegare a che punto sia la tecnologia in questo paese. Utima cosa ho lasciato Ceglie da musicista, e credetemi ci sono state sempre invidie tra quelli che suonavano di chi era il migliore, cosa che ho sempre odiato ecco perché ho sempre cercato di suonare con gente che pensava solo alla musica e non alle gare,  ma come vedo questo modo di pensare e vedere le cose a Ceglie ancora esiste, e non solo nel campo della musica.

Non verrá mai accettata la collaborazione di chi sa piú dell'altro. Questo problema é stato e ci sará sempre a Ceglie. Puó essere questo un motivo perchè non si va mai avanti?

Poi parlate sempre di politici su Ceglie, ma come faccio io da turista a non trovare niente a Ceglie di accogliente, e poi costa un capitale, mi tocca andare a Ostuni o Cisternino,ecc.ecc.

Penso sia questo il vero problema da risolvere invece delle caxxate, poi i Cegliesi sono andati sempre a fare compere fuori paese e continuando a dare soldi a ostunesi e martinesi. Perche?
Saluto a tutti e buona fortuna per il sito. Ultima cosa , sul mio sito ho avuto piú visite in un anno che voi da quando lo avete creato ;) come mai?
Aldo, per gli amici Bassomania

30 novembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 

 Da informatico vi dico: se sappiamo fare qualcosa di meglio, allora facciamolo

 Ciao Alberto, vorrei rispondere alla tua lettera ed approfittarne per collegarmi anche alle altre inviate.

Innazitutto penso che tu abbia fatto un po' di confusione fra il sito comunale di Ceglie e quello di Idea. Sono due cose ben distinte, gestite da persone diverse.

Tu ed Aldo avete, secondo me, rivolto critiche ingiuste verso i redattori di Idea. Dico questo perchè avete trascurato l'essenza del sito stesso, per cosa è nato. Non è stato creato certo per fare concorrenza ad altri siti che magari brillano sotto il punto di vista grafico, nè per recensire films o cd.

Bensì è nato come "supplemento on-line del giornale cartaceo l'Idea ", a titolo, quindi, puramente informativo.
Che poi la grafica sia migliorabile, come anche i contenuti (di informazione locale però), questo ci può stare, ma rivolgere critiche distruttive tipo "buttare giù il sito e farne un altro" o addirittura dire che non si può far parte del web se non si è "trendy" è, credo, una mancanza di rispetto verso chi, da anni, fa il proprio lavoro di divulgatore e giornalista nel migliore dei modi.

Cari Aldo e Alberto, anche io sono un "informatico", e c'è altra gente, qui con me e cegliese come me, che lo è, ma non ce ne vantiamo, nè usiamo i nostri titoli e le nostre conoscenze come pretesto per sparare a zero o ingiustamente su qualcuno (dico questo solo per precisare che non tutti gli "informatici" la pensano come voi).

"Riflessioni" esclusivamente estetiche, ad un sito come l'Idea, è quanto di più superficiale si possa fare.

Alberto, tu che hai riportato le decine di siti che Ostuni ha, sai dirmi se fra questi ne trovi anche solo uno che fa informazione a 360°, come quello dell'Idea? Non credo proprio...

Se desiderate tanto un sito più moderno con contenuti diversi, che tratta argomenti diversi bene, fatelo, facciamolo, visto che Ceglie si sta scoprendo oltre che "Città d'arte e Terra di gastronomia", anche di informatici.

Vedete (e qui vorrei ricollegarmi all'amico Tommaso e al Sig. Giacomo), i cegliesi saranno anche asociali, o forse no, ma sicuramente gran parte di loro vive passivamente. Concordo con Tommaso e Giacomo che affermano che il centro storico ha le potenzialità per diventare bellissimo, come il turismo di diventare fiorente (e mi permetto di ricordare che abbiamo anche specchie e grotte nel territorio cegliese in rovina o sconosciute agli stessi cegliesi). Ma a Ceglie siamo bravi solo a parlare (o a promettere, se si è sindaci).

Stesso discorso vale per i siti internet.

Nessuno fa niente a partire dai cittadini stessi. Una prova lampante è il disinteresse che si è creato quando hanno chiuso l'ospedale.

Che fare? Svegliamoci allora. Vogliamo un sito più di impatto? Ok, incontriamoci, parliamone e facciamolo. Vogliamo che il centro storico diventi più vivo, vivibile e pulito?

Perfetto, raccogliamo firme, richieste e quant'altro, magari su una futura rubrica di Ideanews, da mandare quanto prima a chi governa oggi a Ceglie ( è una cosa che penso da un po'...).

Stesso discorso per il sito comunale. Sarà essenziale e non completamente aggiornato, ma questa non deve essere una scusa per non votarlo anche perchè, se come ho detto vince chi offre servizi migliori,alla fine vincerà chi avrà ottenuto più voti o chi, in altri casi, oltre ai voti avrà avuto raccomandazioni varie...

In ogni caso attiviamoci, almeno noi dell'Idea facciamoci sentire in qualche modo.

Non limitiamoci solo a parlare o criticare.

Marco, Ferrara - red.mind@libero.it

29 novembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 Le mie critiche sono espresse solo per fare di meglio

 Sono ancora io, Alberto, volevo solo scrivere per l'ultima volta, perché non mi andava di rubare spazio alla pagina dedicata ai cegliesi nel mondo. Le mie innumerevoli critiche, sono state dette per cercare di far comprendere non solo a voi (administrator) ma anche alla gente che si sofferma su questo sito, che si può sempre fare di meglio.

Ho letto prima di tutto, la risposta che mi avete dato, e di certo non avete compreso al massimo quello che intendevo dire. Per prima cosa non mettetemi in bocca parole che non ho detto, vale a dire di tirar giù tutto il sito, ho detto: che se proprio non avete idee (cosa che credo molto fattibile visto i risultati) di buttarlo giù, nonostante sappia quanta fatica e tempo costa creare un sito e tenerlo aggiornato, anche solo aggiornando un forum.
Secondo: ho sostenuto che potevate aggiungere una rubrica riguardante recensioni di film e CD perché sono i primi forum che mi sono venuti in mente, è non per accodarsi alla massa dei siti sui soliti argomenti.

Terzo: per quanto riguarda la votazione dei miglior siti dei paesi, invece di affermare che le informazioni che hanno non sono aggiornate, in pratica il nome del sindaco, URL del sito di Ceglie e altre informazioni varie, potevate vedere che c'è la possibilità di aggiornare molti campi riguardante scheda personale del paese, cosa che ho già fatto io, vale a dire ho aggiornato il campo dell'URL, e del nome del sindaco (sperando che quest'aggiornamento lo facciano prima della fine del secolo), il resto delle informazioni le lascio a voi.
Quarto: il fatto riguardante, la possibilità di modificare il sito ovunque uno si trovi, perché risiede su una chiavetta USB, non so se lo avete scritto per far meravigliare la gente o per far vedere che la tecnologia è arrivata pure a Ceglie.

Continuando vorrei dire due parole riguardo alla vostra risposta al Signor Aldo. Avete affermato che fermarsi non è possibile, invece a me sembra che avete fatto proprio questo, la tecnologia va avanti in quarta e voi avete messo il freno a mano. Il fatto non quello di seguire la moda del momento o meno, la questione vera è che non possiamo farci travolgere dalla tecnologia e non fare niente; non basta scrivere e usare termini del tipo "porta Itapack" o scrivere "buad" per quanto riguarda la velocità di un modem o "ccd" per dire che si è al passo con la tecnologia.
Per concludere dico che solo voi avete la possibilità di agire e modificare e non noi, quindi a voi l'ultima parola.

Qui termina definitivamente la mia discussione.

Alberto Gioia, Parma

29 novembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Apriamoci, a noi stessi e all'ottimismo: vedrete che qualcosa cambierà

 Buongiorno a tutti, ho avuto modo di seguire questo forum nel tempo e farmi un'idea, la scrivo per dare il mio contributo.

Non sono un informatico, ma credo sia sotto gli occhi di tutti che molte delle osservazioni di Alberto fossero giustissime. Insomma questa storia mi sembra il classico esempio di come non dovremmo comportarci noi cegliesi se vogliamo uscire dalla desolazione in cui viviamo (brutto a dirsi ma vero...). Dobbiamo essere più aperti, meno chiusi, ricominciamo (o incominciamo?) a essere comunità, a pensare al plurale. Alla fine sarà il nostro paese ad averne giovamento, chi cercherà notiizie su di noi (speriamo che qualcuno un giorno inizi a cercarle...) troverà un sito più accogliente grazie tanto alla bravura del webmaster che lo ha creato e lo aggiorna quanto ai suggerimenti intelligenti di chi come Alberto dice la sua.

Dire che una cosa potrebbe essere fatta meglio non significa dire che è  fatta male.
Se questo discorso lo estendiamo in senso più generale, come molti giustamente fanno, vedrete che la prospettiva cambia. In questo forum si sono dette molte verità, perchè è vero quello che dice Antonio (il cegliese è spesso poco costruttivo e il suo paese di conseguenza è semplicemente un non-paese...) e ciò che dice Tommaso (è chiaro non siamo tutti matti a picchiare i forestieri ma che ci sia anche solo qualcuno che nel 2000 picchia i forestieri (e ci sono! eccome!!) dovrebbe farci abbastanza rabbrividire...).

Ma è una verità secondo me, anche quella che un po' di tempo fa ha espresso Giovanni (credo...): ci vuole ottimismo. Il pessimismo della ragione e l'ottimismo della volontà.

E allora il destino è nelle nostre mani. Il cegliese è in grado di comportarsi come un popolo intelligente? Siamo un popolo intelligente?

Se lo siamo alle prossime elezioni,  tutti insieme iniziamo a cercare 20 persone, dico 20!, per formare una lista. Non guardiamo alla loro fede politica, non è questo che ci interessa in questa fase di emergenza, ne' al loro ceto sociale ma solo alla loro volontà di fare il bene del paese.

Nessuno può permettersi di accusare nessuno di disonestà, per giudicare esistono i giudici nei tribunali, ma incarichiamoci di trovare persone oneste, a buon intenditor poche parole. E poi troviamo un sindaco (non oso proporre una sindaca, sarebbe troppo...) e insieme stiliamo un programma. Mancano 8000 voti, all'incirca per fare un sindaco. Mi si obietterà che sono molti. Lo so non sono stupido, il compito e' difficile ma non impossibile, d'altronde se non fosse così difficile come possiamo credere di esserci ridotti a questo punto? Ma è quello che serve per una vera rivoluzione democratica.

Sapremo riappropiarci della nostra città'?

Siamo un popolo intelligente? Si, perchè intelligente non credo sia il popolo che non cade, quanto quello che sa rialzarsi con uno sforzo magari anche eroico come questo. Dopo esserci aiutati speriamo che Dio ci aiuti come suol dirsi, ma prima ci veniamo noi. Per adesso, spiace dirlo a me come a loro, siamo quelli che descrivono Tommaso e Antonio nè più nè meno. Il futuro è nostro. Se però non siamo in grado di questo sforzo dovremo semplicemente rassegnarci ad essere i troglodoti del villaggio globale che intanto, intorno a noi, infischiandosene, continua la sua strada. In quel caso però nessuno avrà diritto di lamentarsene.

Secondo me si può fare.

Un saluto a tutti

Tommaso Gasparro, Madrid

29 novembre 2006

 

 

 

 

 

 

 

 Caro Tommaso, mi sembra inverosimile il tuo ritratto delle nuove generazioni

Solo poche precisazioni a Tommaso di Bruxelles che intanto mi fa sentire vecchio e superato, questo potrà anche essere vero visto che mi mancano pochissimi mesi per il compimento di mezzo secolo di vita ma non mi sento disinformato.

Il ritratto delle giovani generazioni che l’amico di Bruxelles traccia mi pare inverosimile o quantomeno esagerato. Si sa che i giovani hanno testa calda e mano svelta,  le contrapposizioni generazionali sono la norma della vita ma l’aggressività generalizzata verso l’estraneo non la credo vera. Il fatto che il centro storico di Ceglie non abbia nulla da invidiare a quello di Ostuni è un dato di fatto inoppugnabile. Diverso è il discorso del degrado. Io ho parlato di un circolo virtuoso di attività economiche a partire dal lancio (lancio non rilancio) del turismo a Ceglie.

 E’ ovvio che io richiamo all’attività le autorità, i rappresentanti eletti dagli elettori che devono dare il "la" alla macchina con investimenti pubblici in quel senso. Fare e disfare la pavimentazione di Piazza Plebiscito o della “cursia” per intenderci non è l’investimento a cui mi riferisco. Si tratta di risistemare il centro storico incentivando anche l’investimento privato verso le ristrutturazioni rispettose dell’ambiente.

Siamo in ritardo di almeno trent’anni su Ostuni che, non dimentichiamolo, è più vicino al mare,  principale richiamo turistico della nostra zona oltre all’agriturismo. Questo ha rappresentato il vantaggio di Ostuni su Ceglie oltre al possesso di un territorio comunale obiettivamente più ricco. Questa distanza fisica non è più un problema nell’epoca della massima mobilità privata. Spero di aver completato con questo il quadro delle mie aspettative verso chi amministra la mia terra d’origine. Tommaso se rifletti abbiamo scritto sostanzialmente le stesse cose.

Un caro saluto ed in bocca al lupo per gli studi.

Giacomo Nigro, Collegno (Torino)

28 novembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Internet è continua evoluzione, chi non lo la segue non può far parte del web

Cari lettori, o meglio. Cari webmaster, le critiche o opinioni di Alberto non le vedo del tutto sbagliate, sicuramente alcuni non hanno appreso il significato delle sue parole.

Un parere personale? Siete molto lontani dal mondo di internet per poter contraddire un programmatore informatico e credetemi che chi vi sta scrivendo adesso di computer e internet se ne intende abbastanza. Poi che venite a spiegare che il sito lo avete su una chiavetta usb...... che mi volete dire che siete al massimo dell'avanguardia tecnologica? Un sito in php lo potete gestire da qualsiasi parte del mondo senza chiavetta usb (uno stupido esempio). Poi un'altra cosa, si vede che usate frontpage, uso spesso linux e i siti creati con frontpage si vedono da far piangere per non dire altre cose bruttine.

Comunque sono cegliese anche io, e mi piacerebbe che la mia piccola cittadina avesse in internet una presenza non indifferente, (anche a costo di darvi una mano).

Pensatevela bene ragazzi, mettere più materiale possibile in internet sia informatico sia su Ceglie e tante tante altre cose tipo chat e roba varia, questo è il mondo di internet che a voi piaccia o no, e se la pensate ancora per come avete risposto ad Alberto , mi spiace per voi ma non potete farne parte.

Un saluto a tutti io mi chiamo Aldo per gli amici Bassomania

29 novembre 2006

 

Replica-bis. Ovvio che accettiamo tutte le critiche, i suggerimenti e, soprattutto, le collaborazioni. Fermarsi non è possibile, diversamente staremmo ancora lì a immaginare la scoperta e l'utilizzo del fuoco. Francamente, però, non ci interessa neppure quello scambio da chat nè, esponendo l'architettura del sito, vogliamo competere con questioni se la mia pendrive è più capiente della tua o se il pda consente webcam in diretta su Piazza Plebiscito. Nè vogliamo mettere in discussione la preparazione e la creatività di informatici o di esperti appassionati.

La prima volta che noi ci siamo imbattuti con Internet risale ai primi anni '90. Si lavorava in Dos, si entrava nella rete (allora piccola) attraverso la porta Itapack di Taranto, gestita dalla rivista romana McLink, a 2.400 baud con modem da 14,400. Allora le chat erano privilegiate perchè capitava spesso di imbattersi nei soliti noti di allora, ovvero Francesco Cossiga, da poco ex presidente della Repubblica, e Walter Weltroni, non ancora sindaco di Roma. Poi la lenta evoluzione con un nostro sito inaugurato nel 1997 (si appoggiava a due bravissimi esperti cegliesi che ad Ostuni avevano aperto un web office) e reso stabile dal 2000. Da allora ci siamo sempre preoccupati di offrire un servizio, ed eventualmente  questo dev'essere messo sotto accusa. Non la chat (che lasciamo agli altri) o il blog (fenomeno fondamentale del web ma che non ci interessa) perché Internet non è un vettore circoscritto ai trentenni ma un'occasione di scambio per tutti.

Non vorremmo fare la fine di certi filmini di matrimonio, dove improvvisati registi, vantandosi dell'ultima telecamere a 3, 4, 7, 20 ccd e di un software di post-produzione abbondano di effetti rendendo inguardabile la storia. I grandi registi vanno ancora con gli stacchi, qualche dissolvenza incrociata e niente zoom. Poi ci sono coloro che di dedicano ai trucchi al Pc, ma quelli non sono film, sembrano soprattutto videogiochi.

Ci spiace, ma preferiamo la certificabilità, l'autorevolezza, il servizio. Siamo aperti alla tecnologia  (se qualcuno vuole ci aiuti perchè in questo campo non abbiamo alcuna pretesa o competizione), ma non vogliamo seguire la moda del momento,   e non dover dire, come un tempo, che in Internet "si trova di tutto a patto di non cercare nulla". E se poi dobbiamo fare a meno di Frontpage, chi se ne frega. Per noi, l'operativo che si chiami Xp, Linux o Dos, che sia html o php non ci interessa affatto. Scusate, ma ci interessano molto di più i contenuti. E di questo vorremmo continuare a parlare, perchè ideanews non è uno spazio per chat generaliste su come fregare Sky o come sbloccare i telefonini della 3.

 

 

 

 

 

 

 

 

 Ceglie assente dalla hit del web perchè ha siti brutti. Parola di informatico

Ciao a tutti, mi chiamo Alberto, e studio a Parma, essenzialmente scrivo questo commento per rispondere all'"amico" Marco da Ferrara: è stata grandiosa l'idea di spargere la voce tra i cegliesi di andare a votare il sito di Ceglie come miglior sito ma, anche per far salire l'interesse per il nostro Paese, ed io ti dico una cosa che leggendo il regolamento viene detto che: "Chiunque può esprimere il proprio voto per il sito comunale che ritiene più valido in base ai servizi offerti, al design e alla facilità di navigazione.[...]

I primi cinque siti di ciascuna categoria verranno premiati nel corso del Salone Euro-PA 2006". Da una parte sarebbe bellissimo se il nostro paese venisse premiato tra i primi cinque al corso scritto sopra, anche per fare un pò di pubblicità; dall'altra però dico come mai Ostuni è al primo posto? cosa ha fatto e cosa ha? allora facendo "CERCA CERCA" sono usciti abbastanza siti su Ostuni, e ve ne elenco qualcuno:
- http://www.ostuni.com/
- http://www.urpcomunediostuni.it/index.html
- http://www.ostunionline.it/
e ancora come se non bastasse, La Rubrica della RAI NeaPolis specializzata in Informatica e Internet, ha recensito http://www.ostuni.tv/ nella trasmissione del 2 aprile 2004.

E quindi ho trovato le risposte alle mie domande, e non dico solo perché Ostuni ha fatto anche opere di volantinaggio, ma specialmente e sottolineo specialmente, tramite i vari siti che sono stati realizzati in internet, che di certo non hanno niente a che fare con quello creato da Ceglie, che come è scritto nella pagina:

http://www.ideanews.it/mondo/indice.htm, questo sito è stato creato e messo in rete dal 1° gennaio 2000, e che io ricorda anche se ho solo 20 anni questo sito non ha avuto essenziali modifiche, e questo credo che sia molto influente.

Studio Informatica, quindi "QUALCOSINA" ne capisco, e dico cheIideanews, assomiglia molto a Template, modelli prestabiliti di un qualsiasi editing html.

Quindi adesso mi rivolgo ai creatori di questo sito: cambiate qualcosa, e se non vi viene niente in mente, buttatelo giù e ricominciate daccapo. Si potrebbe iniziare prima di tutto dalla grafica, perché è quella che buca il monitor e tiene più tempo attaccata la gente su quel sito, diventando sempre di più interessata; mettere qualche attività per il sociale. Poi se non sbaglio alle porte di Ceglie c'è scritto ciò: "Città d'arte e terra di gastronomia", e qui mi sorgono due dubbi:

1) ho si sono sbagliati, coloro che hanno scritto ciò sui cartelloni stradali, perché nel sito di Ceglie non vedo neanche l'ombra di pagine dedicate a quei due argomenti;
2) oppure si sono "SCORDATI" i realizzatori del sito di inserire queste due pagine.

Scusate se insisto con le mie critiche ma mi dite a che cosa potrebbe mai servirmi nella mia vita quotidiana i servizi: "Sole: a che ora sorge e tramonta nel Salento", oppure "Pasqua: tutte le date dal Mille al 3000" e ancora "L'hit dei papi: i pontificati più lunghi", ma eravate proprio a corto di idee? Mettete qualcosa di più stimolante, visto che la maggior parte della gente che naviga è soprattutto giovane, potreste creare una rubrica destinata alla recensione dei CD o dei film, o di qualcos'altro.

Essenzialmente quello che voglio dire è che bisogna cambiare, sperando in meglio, ed almeno se arriviamo in cima a quella classifica, chi vedrà il sito di Ceglie Messapica, rimarrà contento e dirà che è veramente un bel sito e ottimo per trovare notizie e di facile navigazione. Se invece continuiamo a votare senza nessun cambiamento e magari rientriamo tra i primi 5, diranno: "Ma come hanno fatto ad arrivare fra i primi?hanno barato e di certo non si meritano quel premio".

Sono stati aperti tanti di quei negozi che d'informatica a Ceglie che ci sarebbero una miriade di "Informatici" o almeno dicono di esserlo che realizzano anche siti web, chiedete a qualcuno di questi di realizzarlo, perché quello che c'è adesso non è proprio presentabile nella "grande ragnatela".
Vi chiedo ancora scusa per il tempo che vi ho fatto perdere e per tutte le critiche ma bisognava pure farle.
Gioia Alberto, Parma

28 novembre 2006

 

Replica. Rompendo il nostro costume pensiamo di dover rispondere ad Alberto Gioia che scrive da Parma.

Innanzitutto nutriamo seri dubbi (versione minimalista di un sospetto molto più pesante) sulla certificazione del voto riferito ai siti dei Comuni italiani. Per due anni consecutivi ha vinto quello di Ostuni (sito fino pochi mesi fa decisamente brutto), quest'anno è di nuovo in testa e noi rivolgiamo un sincero augurio ai nostri vicini di casa.

Però il dubbio resta e la conferma sulla veridicità del voto è proprio nelle pagine del sito che si è incaricato di raccogliere le preferenze degli italiani. Una prova? Un lettore un po' più attento noterà subito la vecchiaia della pagina di raccolta dei Comuni (clicca qui per verificare) in quanto è ancora dato come sindaco di Ceglie Mario Annese (non lo è più dal maggio  2004) e, aspetto ancora più grave, indica ancora il vecchio indirizzo del sito: www.ceglie.com e non il corretto www.ceglie.org, indirizzo cambiato addirittura nel marzo del 2003. Dunque, che credibilità ha quel voto?

Sul piano della ricaduta mediatica la questione è diversa: Ostuni vincerà per la terza volta, ci sarà un comunicato stampa per le agenzie e redazioni senza arte nè parte racconteranno gli effetti speciali. Clamorosa è stata la trappola tesa al Tg Puglia che nell'aprile scorso ha riferito dei 2 milioni di contatti (in lettere: duemilioni) ricevuti dal sito del Comune di Nardò per le elezioni amministrative. Roba che un informatico saprebbe come classificare.

Venendo all'Idea. Caro Alberto, ma noi mica vogliamo bucare il monitor, mica vogliamo produrre effetti da mille e una notte o musiche trattieni-allocchi. Ci limitiamo a fornire informazione da Ceglie, sollecitare confronti, raccogliere scritti storici e ricordi del paese, poi se c'è anche la classifica dei papi più longevi ci perdonerete. Questo è stato il lavoro di un ricercatore cegliese e lo abbiamo pubblicato perchè pensavamo (e pensiamo) meriti attenzione: siamo grati ad altri siti che lo hanno ripreso,  e tra questi quello del Vaticano.

Poi tutto si può migliorare: la grafica, la qualità dei contenuti, i servizi e i suggerimenti concreti sono ben accetti, così come le critiche. Però, ci dice a che serve ad un sito locale (e per questo glocal, ovvero locale e globale, nel senso che è letto dappertutto) ripetere banalmente recensioni di film e cd? Solo per consentire a qualcuno di esprimere un concetto? Non è questo lo spirito di un sito locale.

Infine, qualcosa sull'architettura di Ideanews: si basa su html, gestito da un banalissimo FrontPage, memorizzato e aggiornato su una chiavetta (pen-drive) che consente aggiornamenti di testi e documenti da qualsiasi posto, dal pc di  casa come da quello dell'ufficio, mentre si è in viaggio o si è a Londra o a Ceglie.

 Purtroppo, caro Alberto,  non potremo accontentarla nella richiesta di buttare via tutto solo perchè qualche moda informatica lo suggerisce: non butteremo alle ortiche questo piccolo sacrificio perchè, vede, c'è un'altra piccola particolarità che lei ha comunque menzionato. Il sito si pubblica regolarmente da quasi 6 anni, con aggiornamenti quotidiani, con interventi speciali quando richiesto, in base ad una struttura voluta e concepita per essere un utile contenitore d'archivio per quanti vogliono documentarsi su Ceglie e provincia. E allora, concludendo: quanti siti di informazione nati il 1° gennaio 2000 sono stati aggiornati oggi?

 

 

 

 

 

 

 

 

 No, caro Giacomo : questo nostro paese è proprio inospitale

Vorrei intervenire sulla controreplica del Sig. Giacomo nei confronti del mio amico Antonio, non per difenderlo, perchè lui ha ovviamente la libertà e la capacità di difendere da solo i propri pensieri, ma per porre alcuni quesiti al Sig. Giacomo.

Come fa a dire che i cegliesi non sono asociali? Non vedo l'ombra di gente di fuori ogni volta che rientro nel mio paese. Forse lei ha rapporti con gente di altra generazione, è non ha quindi la possibilità di vivere la realtà di noi giovani. Le posso assicurare che quasi ogni volta che viene gente da fuori viene malvista (non ho ancora capito per quale barbara ragione) viene picchiata e viene trattata malissimo. La cordialità è un atteggiamento rarissimo da individuare. Pensi che io ora studio all'estero, ho conosciuto gente di parecchi altri paesi del mondo, mi hanno invitato nelle loro terre di origine, ed io ho paura di accettare perchè poi non saprei in che modo ricambiare, non posso farli venire a Ceglie per essere picchiati (mi è già successo ed è stata una delle situazioni più imbarazzanti e piene di vergogna della mia vita) o per non fare niente.

Vorrei chiederle ancora: Come fa a dire che il centro storico di Ceglie è bellissimo? Secondo la mia opinione sarebbe più giusto dire che il centro storico di Ceglie ha tutte le potenzialità per essere bellissimo. Se passeggi per il centro storico di Ostuni, o anche di Martina, non vedi altro che strade curate, illuminazione adeguata, attività che offrono la possibilità di degustare la gastronomia tipica del paese ma anche la possibilità di approfondire la conoscenza culturale dello stesso. A Ceglie invece il centro storico non è curato per niente, l'illuminazione è pessima, le attività sono pochissime. Si vede muschio pendere da ogni parete, i vicoli sono sporchi, ci sono parecchie abitazioni abbandonate che danno l'impress ione di crollare da un momento all'altro.
Non fraintenda comunque il mio pensiero come un cittadino che odia la propria terra, come potrei odiarla? Ho genitori, parenti, amici fraterni e un sacco di ricordi. Pero' preferisco essere obiettivo nel valutare la nostra situazione sperando sempre, come lei, che la macchina del turismo parta perchè giustamente denaro attira denaro. Ma come si fa a lanciare il turismo se le basi del turismo sono socialità e servizi?

La capisco in pieno quando lei nel parlare delle proprie origini è costretto a dire sono nato vicino ad Ostuni. E' una cosa tristissima da dire.

Spero infine che questi dibattiti portino a qualcosa di realmente produttivo, anche perchè parecchia gente inizia a mostrare la volontà di voler cambiare, di fare qualcosa, è penso che questo sia già qualcosa di molto significativo.
Saluti a Ceglie e al Sig. Giacomo.

Tommaso Gioia, Bruxelles

28 novembre 2005

 

 

 

 

 

 

 Inutile piangerci addosso, Ceglie ha delle opportunità: il turismo, per esempio...

Voglio rispondere ad Antonio di Roma. Gli anni della mia lontananza da Ceglie finora accumulati sono abbastanza numerosi da rendermi osservatore distaccato. Ma si tratta d’un distacco diciamo partecipe in quanto il cordone ombelicale che mi lega al paese dove sono nato è ancora ben stabile: ho ancora due nonne, numerosi zii e giovani cugini inseriti nella vita e nel tessuto sociale di Ceglie. I colloqui familiari mi tengono quindi aggiornato sulla situazione socio politica e le sue evoluzioni.

Antonio, la tua sfiducia nelle forze intrinseche del popolo pugliese mi rattrista perché leggo in essa un distacco che mi pare non possa essere riempito dal solo desiderio di tornare al paese per Natale. I cegliesi non sono particolarmente asociali e non rispettosi delle leggi o delle regole: essi si comportano più o meno come tutti gli italiani, la competizione e la concorrenza nelle attività economiche è normale e non conosco a Ceglie casi di competizione particolarmente distruttiva. E’ chiaro che quando il piatto è povero ed a mangiarci si è in molti la tensione sale ma non vedo quale intervento esterno debba ricondurre il cegliesi a migliori consigli.Per conto mio si tratta solo di essere più realisti e guardarsi intorno per cogliere le occasioni che la realtà offre senza furbizie o malintesi sensi di superiorità. Da che il mondo è mondo chi ha voglia di lavorare lo fa e trova sempre la sua strada.

Ora per passare al concreto: una delle ricchezze delle zone vicine al territorio di Ceglie è il turismo, è un dato di fatto che Ceglie possiede un bellissimo centro storico che nulla ha da invidiare alla stra-pubblicizzata città bianca di Ostuni; perché, non focalizzare l’attenzione politica su questo, visto che alternative non se ne vedono? Se togliamo le attività terziarie e commerciali surrettizie del normale vivere civile quali sono le altre attività su cui puntare a Ceglie? Le campagne sono povere e siccitose, difficilmente coltivabili ed il tempo dell’agricoltura di sopravvivenza è grazie a Dio un ricordo. Insomma puntiamo sulle bellezze della nostra terra che sono la ricchezza principale che ci è concessa, non lasciamoci sopravanzare dai vicini che hanno più o meno le stesse opportunità. Una volta avviata la macchina del turismo con le forze locali direttamente interessate, naturalmente, penso si possa attivare un circuito virtuoso che lanci altre attività economiche, si sa: denaro attira denaro. Insomma quando ho occasione di parlare delle mie origini vorrei tanto non dire più: sono nato vicino Ostuni, fatemi dire: sono nato a Ceglie!

Giacomo Nigro, Collegno (Torino)

 26 novembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 Difendo il mio paese: W Ceglie, peccato però che sia morto da tempo

Volevo replicare a chi è intervenuto su questa interessante rubrica ed in particolare al mio amico Tommaso che sicuramente sta "vivendo"a Bruxelles. Mi trovo certamente d'accordo con Tommaso su una cosa, non sul fatto che Ceglie dovrebbe risorgere, ma che il nostro paese è morto.

E’ piacevole ascoltare i racconti dei nostri genitori e soprattutto (per chi ha la fortuna di averli) dei nostri nonni che narrano di una Ceglie antica, vivace, più signorile, un paese vivibile. Non sarò certo io a invocare un ritorno al passato a un’epoca di violenze domestiche, chiesa dominante, matrimoni farsa , lavoro minorile, voto di scambio, viaggi della speranza al nord, donne private della propria persona. Bisogna partire però da una considerazione, il sud ha una storia sociale fatta di delinquenza e soprattutto di arretratezza culturale ma di una cosa sono certo, essendomi confrontato con visitatori della nostra città: Ceglie è un capitolo a parte. La verità è che noi cegliesi siamo "cattivi ", cresciamo da piccoli circondati dalla possibilità di aggirare le regole. I cegliesi non sono mai competitivi ma distruttivi.

Non si mira a superare l'avversario, sia questo politico o commerciale competendo ma cercando di abbatterlo. Il dispiacere è tanto soprattutto per le molte persone che valgono e che "sprecano" risorse a Ceglie. Ceglie è morto e nessuno si farà carico di farlo risorgere poichè a Ceglie si diventa pigri. Crescerà a Ceglie però significa essere a contatto con mille realta' belle, brutte, pericolose e soprattutto se si riesce a vincere la noia ed a prendere gli aspetti positivi di tanta negatività si è sicuramente più pronti dei giovani metropolitani di cui spesso noi cegliesi siamo pronti a fare di un sol boccone.

Io andrò avanti difendendo sempre la mia terra da chi la attacca la denigra e orgoglioso di essere cegliese ma io nato a Ceglie mi avvalgo della facoltà di criticarlo e di essere obiettivo. Ho imparato dalla vita che ognuno ha quel che si merita. Noi cegliesi dovremmo interrogarci su questo. Non vedo l'ora di tornare a casa per il Natale, di vedere la mia famiglia i miei amici e andare in giro per il mio paese, l'unico al mondo ad avere più automobili di abitanti ed un palazzetto per il basket in cui non vi entrano i canestri. Un’ultima considerazione per gli amici Teodoro e Giacomo. La Puglia non sarà mai rivalutata dai pugliesi ma solo da forze extraterritoriali. W ceglie. Un saluto a tutti

Antonio Ciracì, Roma

26 novembre 2005

 

 

 

 

 

 

 Cari cegliesi, diamo una mano per far salire il sito del Comune

Cari amici Cegliesi, ho deciso di scrivere un messaggio su Ideanews per lanciare un piccolo appello.

Il sito internet del nostro Comune è iscritto ad un concorso a livello nazionale dove, i primi cinque siti di ciascuna categoria(sono due in base al numero di abitanti del comune stesso), verranno premiati nel corso del Salone Euro-PA 2006. Teoricamente dovrebbero vincere i siti che offrono i servizi migliori ai propri cittadini, praticamente vincono i siti che ricevono più voti.
I premi dovrebbero(non è specificato sul sito) consistere in finaziamenti ai Comuni vincitori. Sul sito "http://www.comuni.it/servizi/premio" è presente la classifica di entrambe le categorie. Sono però rimasto stupito quando ho visto chi si trova in prima posizione.
Prima di città come Milano,Roma,Firenze e via dicendo, si è,per ora, piazzata Ostuni!

Avete capito proprio bene,il sito comunale di Ostuni è, fino a questo momento, il migliore a livello nazionale. Può essere vero? Non lo so, ma so che ad Ostuni c'è stata una grossa mobilitazione per votare il proprio sito tanto da ricorrere ad opere di volantinaggio.

Cerca cerca, ho trovato anche Ceglie in classifica...: è al 275° posto!
La cosa che ho sempre invidiato ad Ostuni, è la capacità degli Ostunesi stessi di riuscire a sfruttare ogni opportunità.

Grazie ai voti miei e di altri cegliesi che sono presenti qui a Ferrara, il sito di Ceglie è salito ad un meno penoso 41° posto.

Quello che vi chiedo è di partecipare attivamente a questo concorso.Si può esprimere un solo voto al giorno ma, se si viene a creare il passaparola che è avvenuto ad Ostuni, abbiamo buone possibilità di entrare fra i primi cinque. Proviamoci, basta un click al giorno.
Grazie per l'attenzione e scusatemi se ho rubato dello spazio a questa rubrica.

Marco, Ferrara (red.mind@libero.it)

26 novembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 Anche l'emigrazione è una scelta. E anche così si fa politica

Ringrazio Teodoro per la cortese e tempestiva risposta. Non credo che Idea News sia scontenta del fatto che questo spazio gentilmente messo a disposizione venga occupato anche da temi politici visto che, a mio parere, la polis occupa la nostra vita e noi occupiamo la polis ogni attimo della nostra vita. L’emigrazione è politica, trovare un posto di lavoro è politica, trovarne uno che sottostima la propria preparazione è ancora di più politica.

Provare a mobilitarsi per fare in modo che, il lavoro sia disponibile nel posto dove si nasce, sia un diritto naturale e che l’emigrazione sia una scelta individuale e non un obbligo, è far politica nella più alta accezione del termine; la gioventù deve essere il nerbo di una nazione non si può lasciarla al palo.

Sono felice che la tanto attesa vittoria del centro-sinistra in Puglia con il forte connotato di Vendola comincia a dare segni di svolta. Spero però che si acceleri in questa svolta perché l’esempio concreto convincerà i giovani pugliesi, e i cegliesi in particolare, che forse conviene abbandonare l’assistenzialismo per andare incontro ad un’economia normale dove il lavoro nero tenda a diminuire, dove l’occupazione acquisisca un minimo di stabilità che permetta, di sperare nel futuro, abbandonando la protezione di mamma e papà e di volare con le proprie ali verso le proprie scelte, almeno cominciamo!

Giacomo, Collegno (Torino)

23 novembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 Santoro: con "Io resto qui" vogliamo solo stimolare riflessioni

 Premetto che la mia non voleva essere assolutamente una risposta elusiva, ma semplicemente mi sembrava poco opportuno occupare questo spazio con temi politici. Proverò a essere il più breve e completo possibile.

La campagna "Io Resto Qui" nacque dalla volontà di migliorare la Puglia che la giunta Fitto ci stava lasciando, infatti negli ultimi due anni oltre 20.000 giovani laureati hanno lasciato la nostra terra per cercare migliori opportunità in altre aree del paese. Da una indagine appositamente svolta dalla Svimez, risulta che su circa 50.000 laureati meridionali: 20.000 a tre anni dalla laurea sono disoccupati, dei 30.000 che lavorano, 1/3 lavora al Nord. Quindi, su un investimento formativo che ha riguardato 50.000 giovani solo 20.000 dopo tre anni ha trovato un lavoro al Sud, di questi circa il 20% giudica la laurea eccessiva rispetto al lavoro che svolge. Vista dal lato di una regione meridionale vuol dire che molto dell’investimento formativo che essa effettua per formare personale qualificato o si disperde o va a favore delle regioni ricche del Nord, con l’effetto di depauperare il Sud proprio delle risorse che potrebbero contribuire maggiormente al recupero del divario verso le regioni del Nord

 La Sinistra giovanile Puglia con "Io Resto Qui" ritiene necessario invertire questa rotta rilanciando le politiche del lavoro ponendosi alcune priorità come il sostegno dell'accesso al credito sostenendo i giovani che non possono accedere ai mutui a causa del lavoro precario, la costruzione di un welfare regionale che ne elimini quel senso di incertezza, la riorganizzazione della rete di servizi di orientamento e formazione professionale e il rifinanziamento del prestito d'onore all'imprenditoria giovanile. Di recente è stata approvata dalla giunta Vendola la legge regionale sull'apprendistato professionalizzante che incentiva la trasformazione dell’apprendistato in contratto di lavoro a tempo indeterminato recependo una delle nostre priorità. La Sinistra giovanile Puglia è stata anche una delle più attive nella raccolta firme della proposta di legge di iniziativa popolare "Accesso al Futuro" che se approvata pone delle soluzioni a molti dei problemi più pressanti dell'universo giovanile. Di queste cose si è discusso al dibattito. Spero di essere stato sufficientemente chiaro e completo e di aver soddisfatto le vostre curiosità.

Teodoro Santoro, Ceglie Messapica
(Il Segretario della Sinistra giovanile dei D.S.)

23 novembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 Bravi Andrea e Teodoro, discutiamo ma poi affrontiamo i problemi

 Sono stato attirato ed incuriosito su un dibattito a distanza che si è aperto fra un lettore della vostra testata (Andrea di Padova) e Teodoro Santoro (segretario della sinistra giovanile dei D.S.di Ceglie Messapica) a proposito della "Festa Del Vino" organizza per sabato 12 novembre presso il Chiostro dell’ex Casa Comunale di Ceglie Messapica dalla Sinistra giovanile.

M’è parso di capire, dalle deluse parole della controreplica di Andrea, che egli si attendeva di avere delle risposte non evasive e di proporre un dibattito sui temi dell’emigrazione congrui con il tema della festa che era "Io Resto Qui". Penso che un responsabile politico non possa individuare nelle parole di Andrea una “critica distruttiva” di una lodevole iniziativa che nelle intenzioni doveva sfociare in un dibattito sui temi brucianti della ricerca del lavoro e dell’autonomia; tema questo che, immagino, dovrebbe stare a cuore a tutti più che mai oggi ed in particolare ai giovani cegliesi che sono sicuramente sensibili su questi argomenti. Insomma mi pare di aver individuato nello scambio di missive una mancanza di dialogo o comunque una risposta reticente.

Nulla ad esempio sui motivi dovrebbero persuadere chi “Io non Resto Qui” ad un ripensamento sulla scelta fatta e magari progettare un ritorno. Mi piacerebbe insomma capire se quella serata è riuscita nell’intento e sapere quale frutto “politico” ha prodotto oltre l’aggregazione sempre lodevole in una località che, poco offre di alternativo, come capisco dalle parole di Teodoro Santoro.

In conclusione trovo anch’io che lo spazio che Idea News offre è molto interessante, esso può realmente diventare costruttivo se ogni interlocutore, dà il proprio contributo, mettendo in comune le proprie esperienze da emigrante e le eventuali testimonianze atte al miglioramento e non alla critica distruttiva. M’è parso che Andrea un tentativo in questo senso l’abbia compiuto è sta ancora attendendo una risposta. Potrei magari abbozzarla io una risposta ma sono trentasei anni che manco dalla viva realtà cegliese; interesserebbe anche a me conoscere le risposte dei giovani di Ceglie il cui destino sta a cuore a me cegliese lontano. Su queste risposte, potrei innestare un ragionamento, forte di un’esperienza d'emigrazione lunga e positiva.
 

Giacomo, Collegno (Torino)

22 novembre 2005

 

 

 

 

 

 La controreplica. "Non perdiamoci in un bicchiere. Meglio ragionare"

Caro Teodoro, è poco elegante, anche se apprezzo la risposta, dire che io possa non aver letto attentamente l'articolo che, magari, poteva essere incomprensibile. Per contro mi spiace che Tu non abbia letto bene il mio intervento e sia stato tratto in inganno da un falso giudizio che ho dato sul "roteare di bicchieri". Il Roteare è stato un vezzo che riguarda il mio personale apprezzamento di queste feste, quindi poco meritevole di dibattito pubblico.

Quello più interessante era il motivo "Io resto qui".

La tua risposta, che non entra nel merito (cito te), poteva entrarci in questo merito. Di cosa avete parlato? Questa mia domanda muove dall'ovvietà che da Giù quasi nessuno va più al Nord. Basta leggere le obiezioni che portavo.

Perchè impostare questo dibattito? Per evitare confusioni lo riporto:
- Il tema del dibattito riprende la campagna elettorale regionale portata avanti dalla Sinistra giovanile Puglia, in seguito adottata da altre regioni del meridione, per invogliare i giovani e la gente a vivere nella propria terra di origine e a valorizzarla con tutte le proprie risorse ed iniziative
(ideanews.it di novembre 2005).

Magari un risposta piccola su questo e non sui gusti personali (mi si poteva concedere una divagazione) sarebbe più interessante.
 

Andrea, Padova

18 novembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 La risposta: "Io resto qui" è stata un'opportunità di dialogo e riflessione

Non sono un "cegliese nel mondo", ma sono tra gli organizzatori "Festa del Vino" di sabato 12 e vorrei avere l'opportunità di rispondere all'amico Andrea da Padova. Non so se la riflessione sia nata dal fatto che il nostro amico abbia letto "non molto attentamente" l'articolo o dal fatto che non essendo presente alla manifestazione e probabilmente non avendo seguito la campagna elettorale delle regionali in Puglia non possa sapere cosa è "Io Resto Qui".

Vorrei premettere che la festa non è stata un roteare di bicchieri, ma è stato un modo per divertirsi e confrontarsi insieme alla gente venuta alla festa, infatti gli intervenuti, scesi dal palco, si sono soffermati a lungo tra le persone a parlare e a rispondere alle domande. La manifestazione non di certo aveva chissà quali pretese, ma semplicemente voleva offrire, in un periodo vuoto, una serata "diversa" ai cegliesi abituati a viverle nella monotonia del corso o spendendo un capitale per andare nei locali e voleva dare soprattutto un qualcosa su cui riflettere, offrendo proposte politiche portate avanti durante la campagna elettorale regionale e che non sono state solo promesse, ma continuano a essere gli obiettivi principali della Sinistra giovanile pugliese prima e ora meridionale perchè molte altre regioni cogliendo la validità delle proposte hanno ripreso questa campagna.

Credo di aver già rubato molto spazio ai "cegliesi nel mondo" e non entro nel merito, ma se interessa la campagna "Io resto qui" ci saranno certamente occasioni in prossime manifestazioni o si può trovare materiale in rete. Trovo questo spazio molto interessante perchè può diventare molto costruttivo se ognuno dà il proprio contributo mettendo in comune le proprie esperienze da emigrante e le eventuali testimonianze atte al miglioramento e non alla critica distruttiva.

Teodoro Santoro, Ceglie Messapica

(Il Segretario della Sinistra giovanile dei D.S.)

14 novembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 

 Quelle ubriacature che non convincono. Ma di cosa si parla?

Vi scrivo dopo che ho letto (non molto attentamente) il pezzo online della manifestazione "Io resto qui" del 10 novembre 2005. Premetto che il roteare di bicchieri negli ultimi anni ha preso una piega che non mi piace. Non amo questo interesse per gli itinerari enologici e trovo l'interesse per il buon vino poco autentico.

Il motivo per cui vi scrivo (avendo trovato la sezione Incontriamoci sul web) è perchè mi sembra molto strano il tema della serata. Io resto qui. A me sembra che anche senza fare manifestazioni c'è poca gente che corre a prendere il treno per emigrare.
Oltre a sentire questo dalla Tv lo vivo anche di persona. E' molto difficile stare via da casa. Io mi trovo ormai da anni in una città del nord e la vita è molto dura. Gli affitti per un monolocale partono da 500 euro al mese e tutti questi lavori interinali permettono un stentata sopravvivenza. Anche con una moglie che lavora non ci si mantiene. Non so come mai e quali sono le fonti che hanno stabilito la necessità di questa iniziativa.

Ho visto che la vostra iniziativa dà visibilità ma non risposte alle lettere per cui la mia intenzione è almeno porre la questione.
Di cosa parlano?

Andrea, Padova

12 novembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 Ceglie in degrado? Ma la colpa non è solo della politica

Cari concittadini, Voglio dirvi che Ceglie, secondo me,  ha un disperato bisogno di risorgere!!! La colpa non è da attribuire  solo alla politica, ma anche ad una mentalità chiusa ed arretrata. Io  grazie a Dio e soprattutto grazie ai miei genitori ho la possibilità di  viaggiare parecchio, ed ogni volta che arrivo ad una destinazione il  primo pensiero è rivolto al mio paese, perchè vedo che tutto è più bello  tutti sono più felici, tutto funziona meglio! Allora mi chiedo: Perché  Ceglie non è cosi? Perchè a Ceglie non c'è mai niente di costruttivo da  fare? Perchè non sfruttiamo le nostre buone risorse?

Ora mi trovo a  Bruxelles (Belgio) per motivi di studio, da quando sono qui ho ricevuto  molta cordialità ed ho notato che c'è molta più cooperazione tra la  gente, molta più furbizia nello sfruttare le proprie risorse, rendendo  sempre più interessante il soggiorno!! A questo punto penso che la gente  (come me) inizia ad avere piacere nel soggiornare in un posto  accogliente ed interessante, quindi ci ritorna o al rientro nel proprio  paese inizia a parlare bene di un determinato luogho suscitando quindi  il desiderio ad altra gente di visitare il medesimo posto.

Se un turista  viene a Ceglie cosa ci viene a fare? Viene picchiato (questa non è colpa  della politica). Vuole consumare qualcosa in un bar? E' un miracolo se  viene salutato (una pessima accoglienza non è colpa della politica).

 Vuole visitare il centro storico? E' in condizioni pessime. Vuole  pernottare? Puo' scegliere tra le panchine della villa Centopini, o le  panchine del calvario. Morale della favola? A Ceglie un turista non ci  ritorna più nemmeno per tutto l'oro del mondo, di conseguenza la nostra  economia non si muove, anzi peggiora perchè anche noi siamo costretti ad  andare a spendere fuori per passare una serata interessante o per  comprare qualcosa di particolare.

Certo, la politica ha fatto il suo, portata avanti da gente senza adeguate competenze, che ne ha fatto della politica un mestiere per "sopravvivere", con amministrazioni incapaci di far ripartire in qualche modo lo sviluppo del paese. Poi un modesto paese come Cisternino (con notevole merito) si è sviluppato con i nostri soldi (è non solo) diventando anche un paese satellite di Ostuni, dando la possibilità ai turisti di Ostuni di poter visitare una realtà limitrofa con qualcosa di diverso da fare. E noi? Noi facciamo "la fame" in una piazza triste e deserta con tre modesti bar, privi di iniziative concrete, ed una elevata affluenza di gente anziana (che purtroppo non ha la possibilità di incontrarsi altrove), con un castello pericolante ed un centro storico in totale stato di abbandono, con gente rude che non ha per niente voglia di emanciparsi (rendendo sempre più difficile lo sviluppo del paese).

Quando studiavo a Bologna il maggiore momento di tali riflessioni su tutto ciò avveniva quando leggevo il giornale; sul Resto del Carlino leggevo articoli del tipo: "inaugurato nuovo centro per..."; "stasera alle ore 20 spettacolo..."; "Bologna migliore città d'Italia per...".

Se leggi il Quotidiano di Brindisi le notizie sono del tutto diverse, tipo: "Vandali entrano nel palazzetto dello sport, diverse migliaia di euro di danni"; "Incendiata auto di ...."; "Furto..."; "Rapina......"; "Truffa...." ecc....(certo, questi sono problemi del mondo intero, ma la frequenza con cui accadono nel nostro territorio è del tutto preoccupante). Non voglio comunque paragonare le realtà di grandi città a quella di un piccolo paese, voglio paragonare invece la produttività e la cordialità della gente rispetto alle risorse che ha a disposizione.

A mio modesto parere mi sembra che sia giunta l'ora di iniziare ad intraprendere iniziative concrete, volte allo sviluppo economico sociale e culturale, ma soprattutto volte a migliorare la qualità della vita del nostro paese, visto che abbiamo le risorse e la comune necessità di crescere. Tutto ciò dovrebbe  portare anche ad una significativa riduzione della criminalità. Ma affinchè si sviluppi il nostro paese, penso, che sia necessario il contributo morale di ognuno di noi, seguito da una amministrazione competente è realmente volenterosa di governare in maniera adeguata.   

Dopo questo sfogo ci tengo a sottolineare che ho scritto tutto ciò con profondo rammarico perchè io a Ceglie ci sono nato è cresciuto, ed ho vissuto molte esperienze indimenticabili, quindi voglio molto bene a Ceglie!!! Mi auguro di cuore che qualcosa si muova nel verso giusto, per avere la possibilità di ritornare insieme a parecchi altri giovani ritrovando quindi un paese con molti servizi in più, molta civiltà, molta voglia di fare e molta voglia di collaborare per il bene comune. Vi saluto.

Tommaso Gioia (Bruxelles)

22 ottobre 2005

 

 

 

 

 

 

 Ceglie città fantastica, sono stanco con i "critici che criticano"

 

Ciao, sono Giovanni, uno studente che al momento si trova a Southampton (Inghilterra) per motivi di studio.

Il mio intervento è rivolto per criticare non il mio paese, ma coloro che lo criticano. Sono stufo di sentire gente che si lamenta, dicendo che Ceglie non offre nulla e costringe tutta la gente ad emigrare per cercare un futuro migliore.

La nostra è una città fantastica, ....certo si non si può dire che offra molto come futuro, ma se si continua solo a criticare e non agire non andremo mai avanti.
mi vogliano scusare coloro che si sentono offesi.
il futuro di ceglie non sono i politici, ma siamo noi ragazzi che emigrano
per una formazione universitaria che aiuti noi stessi e la nostra citta'

Saluti a tutti i miei compaesani

Giovanni Urso (Southampton, (Inghilterra) 

12 ottobre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 

 Paese in ritardo, io costretto ad emigrare in Brasile

 

Salve sono Pasquale, qualcuno forse mi conosce, vivo da 3 anni in Brasile, ma andai via da Ceglie che avevo 18 anni. Cominciai a lavorare in Trentino Alto Adige, perché Ceglie non ha mai dato seriamente un futuro ai ragazzi cegliesi, e quindi non avevo alternativa.

Mi é dispiaciuto moltissimo che i nostri politici non hanno mai avuto questa sensibilità per i propri concittadini, ed inoltre non hanno mai dato uno sviluppo serio al nostro paese, neanche nel campo turistico. E come voi sapete Ceglie offre molto in turismo. Alberghi neanche uno.

Non hanno fatto altro che giocare come il gatto con il topo senza mai dare importanza
al pensiero dei cegliesi.

E adesso come voi sapete, il nostro simpatico paese si trova in condizioni pessime. Vedete Ostuni, Francavilla, Mesagne.Ho altri amici d´infanzia che vivono in altre cittá sia italiane che straniere, che la pensano come me. Scusatemi per lo sfogo, ma dispiace moltissimo sapere che si deve andar via dal proprio paese per vivere.

Pasquale (Brasile)

3 ottobre 2005

 

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